L'articolo, scritto insieme ad Anna Maria Pastorino, dell’Università di Colonia, pubblica un gruppo statuario antico di soggetto erotico (Pan e Ninfa) e di modello ellenistico, rimasto sinora inedito, e ne ricostruisce la lunga e interessante storia collezionistica, che permette di fare luce sulla provenienza delle statue antiche oggi nel Palazzo Reale di Genova e ritenute sinora di provenienza ignota. Al principio del Seicento il pezzo era il vero e proprio gioiello della collezione di antichità di Orazio Di Negro, allestita nella Villa dello Scoglietto, a Genova: diversi viaggiatori, compreso Vincenzo Giustiniani, lo descrivono nei loro diari di viaggio e ne esaltano la rarità. La collezione di Orazio Di Negro, sino a questo studio poco valorizzata nella letteratura specifica, si rivela essere la principale raccolta di antichità nella Genova di primo Seicento, costituita in gran parte di sculture provenienti da Roma: nel 1602 e nel 1605 Orazio (come dimostrano le licenze di esportazione) aveva infatti acquistato a Roma alcune decine di marmi antichi e ‘all’antica’, che alla fine ammonteranno a circa 65 pezzi. La fama seicentesca accompagnerà il gruppo di Pan e Ninfa anche in occasione del suo trasferimento nel Palazzo genovese di Marcello Durazzo, oggi Reale: quasi tutti i viaggiatori del Grand Tour non mancheranno di citare questo gruppo e l’artista di Casa Durazzo, Giovanni David, ne eseguirà un disegno: unica immagine nota – sino a questo studio – di questo pezzo antico, ritenuto disperso. Il disegno del David ha permesso alle autrici di identificare il modello antico in un marmo passato sul mercato antiquario verso la metà dell'Ottocento e oggi presente in una collezione privata di New York. Un secondo disegno, dal soggetto sinora erratamente identificato ed eseguito a Roma nell’anno 1600 dell’artista francese Jean Boucher, trova puntuali confronti col disegno del David e con il gruppo antico e permette dunque di confermare la provenienza da Roma del pezzo. Il secondo paragrafo si concentra sull'analisi più strettamente archeologica del gruppo, che rappresenta un unicum dal punto di vista iconografico: il marmo, infatti, combina insieme due modelli scultorei pertinenti a due gruppi diversi: quello di Pan e Dafni e quello cd. dell’Invito alla Danza.

«Opera antica molto bella». Sul gruppo di Pan e Ninfa della collezione di Orazio Di Negro a Genova

Anna Maria Riccomini
2022-01-01

Abstract

L'articolo, scritto insieme ad Anna Maria Pastorino, dell’Università di Colonia, pubblica un gruppo statuario antico di soggetto erotico (Pan e Ninfa) e di modello ellenistico, rimasto sinora inedito, e ne ricostruisce la lunga e interessante storia collezionistica, che permette di fare luce sulla provenienza delle statue antiche oggi nel Palazzo Reale di Genova e ritenute sinora di provenienza ignota. Al principio del Seicento il pezzo era il vero e proprio gioiello della collezione di antichità di Orazio Di Negro, allestita nella Villa dello Scoglietto, a Genova: diversi viaggiatori, compreso Vincenzo Giustiniani, lo descrivono nei loro diari di viaggio e ne esaltano la rarità. La collezione di Orazio Di Negro, sino a questo studio poco valorizzata nella letteratura specifica, si rivela essere la principale raccolta di antichità nella Genova di primo Seicento, costituita in gran parte di sculture provenienti da Roma: nel 1602 e nel 1605 Orazio (come dimostrano le licenze di esportazione) aveva infatti acquistato a Roma alcune decine di marmi antichi e ‘all’antica’, che alla fine ammonteranno a circa 65 pezzi. La fama seicentesca accompagnerà il gruppo di Pan e Ninfa anche in occasione del suo trasferimento nel Palazzo genovese di Marcello Durazzo, oggi Reale: quasi tutti i viaggiatori del Grand Tour non mancheranno di citare questo gruppo e l’artista di Casa Durazzo, Giovanni David, ne eseguirà un disegno: unica immagine nota – sino a questo studio – di questo pezzo antico, ritenuto disperso. Il disegno del David ha permesso alle autrici di identificare il modello antico in un marmo passato sul mercato antiquario verso la metà dell'Ottocento e oggi presente in una collezione privata di New York. Un secondo disegno, dal soggetto sinora erratamente identificato ed eseguito a Roma nell’anno 1600 dell’artista francese Jean Boucher, trova puntuali confronti col disegno del David e con il gruppo antico e permette dunque di confermare la provenienza da Roma del pezzo. Il secondo paragrafo si concentra sull'analisi più strettamente archeologica del gruppo, che rappresenta un unicum dal punto di vista iconografico: il marmo, infatti, combina insieme due modelli scultorei pertinenti a due gruppi diversi: quello di Pan e Dafni e quello cd. dell’Invito alla Danza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1472674
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