Partendo dal recente intervento realizzato in occasione della mostra "Spazio. Dalle collezioni d’arte e d’architettura del MAXXI" nel museo di Roma, l’articolo sviluppa il tema del muro come luogo fisico e simbolico nella sua opera. Il progetto Quello che trovo, quello che penso è il risultato di una performance che l’artista ha realizzato nel museo durante l’inaugurazione della mostra. Chiuso in una scala di servizio del museo, Pietroiusti ha descritto gli oggetti, le superfici, gli spazi e le sensazioni che è stato in grado di individuare. L’opera in mostra consiste in una installazione audio della sua voce registrata che, in coincidenza del luogo in cui si è rinchiuso, rievoca quell’esperienza indagando il significato dei luoghi, il rapporto dell’artista con l’istituzione oltre che l’esperienza fisica e mentale della reclusione in uno spazio.
“Preso un certo ambiente, vai a vedere che cosa c'è dall'altra parte dei muri perimetrali” : Parole e azioni di Cesare Pietroiusti sui muri
Elisabetta Modena
2011-01-01
Abstract
Partendo dal recente intervento realizzato in occasione della mostra "Spazio. Dalle collezioni d’arte e d’architettura del MAXXI" nel museo di Roma, l’articolo sviluppa il tema del muro come luogo fisico e simbolico nella sua opera. Il progetto Quello che trovo, quello che penso è il risultato di una performance che l’artista ha realizzato nel museo durante l’inaugurazione della mostra. Chiuso in una scala di servizio del museo, Pietroiusti ha descritto gli oggetti, le superfici, gli spazi e le sensazioni che è stato in grado di individuare. L’opera in mostra consiste in una installazione audio della sua voce registrata che, in coincidenza del luogo in cui si è rinchiuso, rievoca quell’esperienza indagando il significato dei luoghi, il rapporto dell’artista con l’istituzione oltre che l’esperienza fisica e mentale della reclusione in uno spazio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
