Viene proposta una nuova lettura del "mistero dell'anomia" nella II lettera ai Tessalonicesi, in relazione alla nozione di esodo e alla questione della negazione nella tradizione biblica. L'indicibilità del nome di Dio interrompe la legge della parola introducendo una negazione più radicale, rispetto alla negazione della presenza della cosa da parte del linguaggio.

Anomia. Mosè, Paolo e il figlio dell'abbandono

Luca Bagetto
2022-01-01

Abstract

Viene proposta una nuova lettura del "mistero dell'anomia" nella II lettera ai Tessalonicesi, in relazione alla nozione di esodo e alla questione della negazione nella tradizione biblica. L'indicibilità del nome di Dio interrompe la legge della parola introducendo una negazione più radicale, rispetto alla negazione della presenza della cosa da parte del linguaggio.
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