Fra i sommi rappresentanti della canzone d’autore italiana e internazionale, artefice e interprete di un immenso canzoniere ancor’oggi in fase di fioritura, Paolo Conte è in realtà un artista totale, per sua natura incline a travalicare ogni possibile confine di genere, linguaggio, stile, cultura. Più unica che rara è, in effetti, la sua innata capacità di tramutare le proprie visioni anche in autentiche invenzioni pittoriche e multimediali, in gesti teatrali e cinematografici sospesi tra realtà e sogno, oltre che in concreti suoni musicali, a loro volta generatori di parole potentemente evocative. È l’insieme di tutti questi mezzi espressivi, la varietà di tutte queste voci, che Conte è arrivato a concertare e armonizzare in un’unica, via via cangiante ma sempre personalissima rappresentazione. Per questo sarebbe riduttivo assegnargli ruoli e titoli specialistici come quelli, ad esempio, di “cantautore” o di “poeta”, nei quali lui stesso – non a caso – ha sempre trovato difficile identificarsi. Il presente contributo, di taglio storico-estetico e in parte analitico, intende riassumere le fasi fondamentali di un simile percorso poetico-musicale, anche per metterne in evidenza la natura sin dagli esordi in tutto e per tutto ‘transculturale’.

Paolo Conte: the poetic-musical path of a transcultural artist

Stefano La Via
2023-01-01

Abstract

Fra i sommi rappresentanti della canzone d’autore italiana e internazionale, artefice e interprete di un immenso canzoniere ancor’oggi in fase di fioritura, Paolo Conte è in realtà un artista totale, per sua natura incline a travalicare ogni possibile confine di genere, linguaggio, stile, cultura. Più unica che rara è, in effetti, la sua innata capacità di tramutare le proprie visioni anche in autentiche invenzioni pittoriche e multimediali, in gesti teatrali e cinematografici sospesi tra realtà e sogno, oltre che in concreti suoni musicali, a loro volta generatori di parole potentemente evocative. È l’insieme di tutti questi mezzi espressivi, la varietà di tutte queste voci, che Conte è arrivato a concertare e armonizzare in un’unica, via via cangiante ma sempre personalissima rappresentazione. Per questo sarebbe riduttivo assegnargli ruoli e titoli specialistici come quelli, ad esempio, di “cantautore” o di “poeta”, nei quali lui stesso – non a caso – ha sempre trovato difficile identificarsi. Il presente contributo, di taglio storico-estetico e in parte analitico, intende riassumere le fasi fondamentali di un simile percorso poetico-musicale, anche per metterne in evidenza la natura sin dagli esordi in tutto e per tutto ‘transculturale’.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1475654
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