Con la pronuncia in commento, la Corte di giustizia dell'Unione europea ammette deroghe al principio del mutuo riconoscimento al fine di garantire il rispetto del divieto di trattamenti inumani e degradanti. Per scongiurare il rischio che la consegna nello Stato di emissione di un mandato d'arresto europeo possa sottoporre il ricercato a condizioni detentive contrarie all'art. 3 CEDU e all'art. 4 della Carta dei diritti fondamentali, i giudici di Lussemburgo elaborano un'inedita procedura di emergenza che, imponendo speciali obblighi di informazione al giudice dello Stato richiesto, giunge financo a riconoscere la facoltà di rifiutare l'esecuzione del mandato qualora un rischio siffatto non possa essere escluso in "tempi ragionevoli". Dopo aver ricostruito il contesto giurisprudenziale in cui tale sentenza si colloca, il contributo si sofferma sulle problematiche ricadute della decisione sul piano del diritto interno, evidenziando i più rilevanti dubbi interpretativi che essa solleva.

La Corte di giustizia al crocevia tra effettività del mandato d'arresto e inviolabilità dei diritti fondamentali. Nota a Corte di giustizia, cause riunite C‑404/15 e C‑659/15 PPU, Aranyosi e Căldăraru

Martufi A
2016-01-01

Abstract

Con la pronuncia in commento, la Corte di giustizia dell'Unione europea ammette deroghe al principio del mutuo riconoscimento al fine di garantire il rispetto del divieto di trattamenti inumani e degradanti. Per scongiurare il rischio che la consegna nello Stato di emissione di un mandato d'arresto europeo possa sottoporre il ricercato a condizioni detentive contrarie all'art. 3 CEDU e all'art. 4 della Carta dei diritti fondamentali, i giudici di Lussemburgo elaborano un'inedita procedura di emergenza che, imponendo speciali obblighi di informazione al giudice dello Stato richiesto, giunge financo a riconoscere la facoltà di rifiutare l'esecuzione del mandato qualora un rischio siffatto non possa essere escluso in "tempi ragionevoli". Dopo aver ricostruito il contesto giurisprudenziale in cui tale sentenza si colloca, il contributo si sofferma sulle problematiche ricadute della decisione sul piano del diritto interno, evidenziando i più rilevanti dubbi interpretativi che essa solleva.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1475722
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