L'analisi empirica dei dati ISTAT sull’inserimento professionale dei laureati ha evidenziato due significative differenze di genere nelle matrici di transizione: in primo luogo si nota che la mobilità tra occupati dipendenti e indipendenti segue percorsi opposti per la componente femminile (che passa in prevalenza dal lavoro autonomo a quello dipendente) rispetto a quella maschile (che passa in prevalenza dall’occupazione dipendente a quella indipendente). In secondo luogo si osserva che vi è una maggior difficoltà delle laureate a permanere nell’occupazione indipendente, sia rispetto alla componente maschile sia rispetto al lavoro subordinato. Due ragioni convergono a spiegare questo risultato: da un lato rileva la minor abilità specifica, dovuta al maggior incentivo a mettersi in proprio che la discriminazione dei datori di lavoro fornisce alle donne; d’altro lato operano gli stereotipi negativi delle banche nei confronti delle donne imprenditrici. Il loro effetto congiunto induce le laureate a lasciare l’occupazione indipendente, perpetuando in tal modo gli stereotipi e trasformando i pregiudizi in profezie autoconfermantisi.

Stereotipi di genere e imprenditorialità delle laureate

ROSTI, LUISA
2009-01-01

Abstract

L'analisi empirica dei dati ISTAT sull’inserimento professionale dei laureati ha evidenziato due significative differenze di genere nelle matrici di transizione: in primo luogo si nota che la mobilità tra occupati dipendenti e indipendenti segue percorsi opposti per la componente femminile (che passa in prevalenza dal lavoro autonomo a quello dipendente) rispetto a quella maschile (che passa in prevalenza dall’occupazione dipendente a quella indipendente). In secondo luogo si osserva che vi è una maggior difficoltà delle laureate a permanere nell’occupazione indipendente, sia rispetto alla componente maschile sia rispetto al lavoro subordinato. Due ragioni convergono a spiegare questo risultato: da un lato rileva la minor abilità specifica, dovuta al maggior incentivo a mettersi in proprio che la discriminazione dei datori di lavoro fornisce alle donne; d’altro lato operano gli stereotipi negativi delle banche nei confronti delle donne imprenditrici. Il loro effetto congiunto induce le laureate a lasciare l’occupazione indipendente, perpetuando in tal modo gli stereotipi e trasformando i pregiudizi in profezie autoconfermantisi.
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