L’articolo propone un’analisi descrittiva delle principali variabili che influiscono sul processo di cura agli anziani all’interno del nucleo familiare. I dati sono tratti da Share, un database che contiene informazioni sulle condizioni economiche, familiari, sociali e di salute degli individui con un’età maggiore di 50 anni provenienti da diversi paesi europei. L’anno di riferimento è il 2017, relativo all’ultima rilevazione di Share, ma il lavoro include anche una visione di trend a partire dall’anno 2004. L’obiettivo è duplice: primo, offrire una panoramica sul ruolo della famiglia nell’assistenza agli anziani in Europa e in particolare in Italia; secondo, far emergere una serie di considerazioni sulle misure utili per affrontare i cambiamenti demografici in atto. Ci si focalizza su variabili rappresentative dei legami familiari e si individuano le differenze fra paesi caratterizzati rispettivamente da società familistiche (tipicamente nell’Europa del Sud) e società non-familistiche (tipicamente nell’Europa del Nord). Le conclusioni offrono interessanti spunti di policy per fronteggiare il processo demografico in atto, che nei prossimi decenni vedrà i primi baby boomer raggiungere la soglia degli ottant’anni, un’età in cui il bisogno di cura si fa più pressante.
Il ruolo della famiglia nell’assistenza agli anziani in Europa e in Italia. Un’analisi basata sui dati Share
elenka brenna
2021-01-01
Abstract
L’articolo propone un’analisi descrittiva delle principali variabili che influiscono sul processo di cura agli anziani all’interno del nucleo familiare. I dati sono tratti da Share, un database che contiene informazioni sulle condizioni economiche, familiari, sociali e di salute degli individui con un’età maggiore di 50 anni provenienti da diversi paesi europei. L’anno di riferimento è il 2017, relativo all’ultima rilevazione di Share, ma il lavoro include anche una visione di trend a partire dall’anno 2004. L’obiettivo è duplice: primo, offrire una panoramica sul ruolo della famiglia nell’assistenza agli anziani in Europa e in particolare in Italia; secondo, far emergere una serie di considerazioni sulle misure utili per affrontare i cambiamenti demografici in atto. Ci si focalizza su variabili rappresentative dei legami familiari e si individuano le differenze fra paesi caratterizzati rispettivamente da società familistiche (tipicamente nell’Europa del Sud) e società non-familistiche (tipicamente nell’Europa del Nord). Le conclusioni offrono interessanti spunti di policy per fronteggiare il processo demografico in atto, che nei prossimi decenni vedrà i primi baby boomer raggiungere la soglia degli ottant’anni, un’età in cui il bisogno di cura si fa più pressante.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.