L’articolo offre nuove edizioni critiche, con apparato, commento e traduzione, di Ja no cujey que·m pogues oblidar (BdT 10.30) e S’ieu hanc chantiei alegres ni jauzens (BdT 10.48). La lettura, in particolare, si concentra su una nuova ipotesi attributiva di S’ieu hanc chantiei alegres ni jauzens: Ja no cujey que·m pogues oblidar e S’ieu hanc chantiei alegres ni jauzens, tràditi rispettivamente da CDEIKR e da CR, sono due planhs dedicati congiuntamente ad Azzo VI d’Este e Bonifacio di Sambonifacio (conte di Verona). Nonostante i canzonieri assegnino entrambi i componimenti ad Aimeric de Pegulhan, ci sono a mio avviso alcuni elementi per dubitare della paternità di S’ieu hanc chantiei alegres ni jauzens, primo fra tutti il fatto che la fonte CR attribuisca allo stesso autore due planhs dedicati alle medesime persone. La nuova ipotesi attributiva è illustrata anche attraverso un confronto con la tradizione manoscritta dei planhs occitanici in generale.
Aimeric de Pegulhan, “Ja no cujey que·m pogues oblidar” (BdT 10.30), Aimeric de Pegulhan (?), “S’ieu hanc chantiei alegres ni jauzens”, (BdT 10.48)
Luca Gatti
2017-01-01
Abstract
L’articolo offre nuove edizioni critiche, con apparato, commento e traduzione, di Ja no cujey que·m pogues oblidar (BdT 10.30) e S’ieu hanc chantiei alegres ni jauzens (BdT 10.48). La lettura, in particolare, si concentra su una nuova ipotesi attributiva di S’ieu hanc chantiei alegres ni jauzens: Ja no cujey que·m pogues oblidar e S’ieu hanc chantiei alegres ni jauzens, tràditi rispettivamente da CDEIKR e da CR, sono due planhs dedicati congiuntamente ad Azzo VI d’Este e Bonifacio di Sambonifacio (conte di Verona). Nonostante i canzonieri assegnino entrambi i componimenti ad Aimeric de Pegulhan, ci sono a mio avviso alcuni elementi per dubitare della paternità di S’ieu hanc chantiei alegres ni jauzens, primo fra tutti il fatto che la fonte CR attribuisca allo stesso autore due planhs dedicati alle medesime persone. La nuova ipotesi attributiva è illustrata anche attraverso un confronto con la tradizione manoscritta dei planhs occitanici in generale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.