L'analisi intertestuale dell'epitafio attribuito a Nevio tramandatoci da Gellio ha individuato la presenza di numerosi e significativi tratti linguistici enniani, il che induce a ritenere il testo innanzi tutto spurio e quindi arcaizzante, piuttosto che arcaico, e dall'orientamento complessivamente anti-enniano. L'autore dell'epitafio, infatti, presenta Nevio, il 'rivale storico' di Ennio, al quale mediante la filigrana linguistica polemicamente si allude, come campione della lingua latina, da intendere però non nel senso più immediato del dominio della lingua d'arte, quanto piuttosto della schiettezza e della libertà di parola. Questa era una caratteristica peculiare del poeta campano, il quale si spinse ad attaccare anche i principes civitatis, e che invece non si ritrova più nell'opera di Ennio, il quale, filellenico e filoscipionico, si può senz'altro considerare uno dei primi beneficiari a Roma di quella che diventerà poi la consuetudine del patronato letterario. Elementi interni al testo e notizie sul contesto storico-letterario dell'epoca suggeriscono come possibile candidato alla paternità dell'epitafio di Nevio una figura di poeta tradizionalista, orgoglioso e indipendente, il che farebbe pensare, in termini di ipotesi di lavoro, a una personalità vicina, nei tempi e nell'ideologia, ad Accio, se non ad Accio stesso.

Elementi enniani nell’Epitaphium Naevii (analisi intertestuale e ipotesi di attribuzione)

CANOBBIO, ALBERTO
2009-01-01

Abstract

L'analisi intertestuale dell'epitafio attribuito a Nevio tramandatoci da Gellio ha individuato la presenza di numerosi e significativi tratti linguistici enniani, il che induce a ritenere il testo innanzi tutto spurio e quindi arcaizzante, piuttosto che arcaico, e dall'orientamento complessivamente anti-enniano. L'autore dell'epitafio, infatti, presenta Nevio, il 'rivale storico' di Ennio, al quale mediante la filigrana linguistica polemicamente si allude, come campione della lingua latina, da intendere però non nel senso più immediato del dominio della lingua d'arte, quanto piuttosto della schiettezza e della libertà di parola. Questa era una caratteristica peculiare del poeta campano, il quale si spinse ad attaccare anche i principes civitatis, e che invece non si ritrova più nell'opera di Ennio, il quale, filellenico e filoscipionico, si può senz'altro considerare uno dei primi beneficiari a Roma di quella che diventerà poi la consuetudine del patronato letterario. Elementi interni al testo e notizie sul contesto storico-letterario dell'epoca suggeriscono come possibile candidato alla paternità dell'epitafio di Nevio una figura di poeta tradizionalista, orgoglioso e indipendente, il che farebbe pensare, in termini di ipotesi di lavoro, a una personalità vicina, nei tempi e nell'ideologia, ad Accio, se non ad Accio stesso.
2009
9788889670477
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/148237
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