Il gruppo statuario cd. di Sant’Ildefonso, oggi al Museo del Prado, è stato a lungo considerato un unicum, privo di repliche antiche. Tuttavia, una statua del Museo di Antichità di Torino, restaurata in età moderna con gli attributi di Mercurio, potrebbe togliere questo gruppo dal suo isolamento. In questo studio si propone, infatti, di riconoscere una replica del cd. Oreste del Gruppo di Sant’Ildefonso: tracce di rilavorazione sulla spalla e sulla scapola sinistre sembrerebbe suggerire la presenza di una seconda figura, oggi perduta. La provenienza di questa statua è ancora incerta, ma è molto probabile un suo arrivo da Roma. Eppure, le integrazioni moderne relative alla testa, al braccio sinistro e alla parte inferiore delle gambe, farebbero pensare ad uno stretto legame con l’ambiente artistico veneziano del primo Cinquecento. Il confronto stilistico con la statua del cd. Ermafrodito Grimani, nel Museo archeologico di Venezia e di recente attribuita alla mano di Antonio Lombardo, fornisce un interessante punto di indagine e suggerisce la possibilità che anche i restauri del Mercurio di Torino siano da ricondurre all’ambiente dei Lombardo anche se, in assenza di precisi dati d’archivio, questa possibilità rimane al momento solo un’ipotesi di lavoro. Non si tratterebbe, comunque, di un caso isolato all’interno delle raccolte sabaude: altri pezzi antichi o ‘all’antica’ di questa collezione, infatti, sono già stati attribuiti alla mano dei Lombardo o, comunque, alla scuola artistica veneziana del tempo. The so-called St. Ildefonso group, now in the Prado Museum, has been considered a unicum, lacking life-size ancient replicas. However, a statue in the Museo di Antichità in Turin, restored in modern times with the attributes of Mercury, might remove this group from its isolation. It is proposed here to recognize in the Turin torso a replica of the so-called Orestes of the St. Ildefonsus group: traces of marble rework on the left shoulder and shoulder blade seem to suggest the original presence of the arm of a second figure, which is now lost. The provenance of this statue is still uncertain, but its arrival from Rome seems very likely. However, modern restorations, which have affected the head, left arm, and lower legs, might indicate connections to the Venetian artistic milieu of the early 16th century. A stylistic comparison, proposed here, with the head of the Grimani Hermaphrodite, now in the Archaeological Museum in Venice and lately attributed to the hand of Antonio Lombardo, provides an interesting point of investigation and suggests the possibility that the restorations of the Turin Mercury are also to be traced back to the Lombardo circle, even though, in the absence of archival data, this attribution remains a hypothesis. This would not, however, be an isolated case among the marbles in the archaeological collections of the Savoy family: other antique or ‘all’antica’ pieces in this collection have already been attributed to the Lombardo circle or to the Venetian school.

Dalla bottega di Pasiteles a quella dei Lombardo? Su un statua di Mercurio nel Museo di Antichità di Torino

Anna Maria Riccomini
2023-01-01

Abstract

Il gruppo statuario cd. di Sant’Ildefonso, oggi al Museo del Prado, è stato a lungo considerato un unicum, privo di repliche antiche. Tuttavia, una statua del Museo di Antichità di Torino, restaurata in età moderna con gli attributi di Mercurio, potrebbe togliere questo gruppo dal suo isolamento. In questo studio si propone, infatti, di riconoscere una replica del cd. Oreste del Gruppo di Sant’Ildefonso: tracce di rilavorazione sulla spalla e sulla scapola sinistre sembrerebbe suggerire la presenza di una seconda figura, oggi perduta. La provenienza di questa statua è ancora incerta, ma è molto probabile un suo arrivo da Roma. Eppure, le integrazioni moderne relative alla testa, al braccio sinistro e alla parte inferiore delle gambe, farebbero pensare ad uno stretto legame con l’ambiente artistico veneziano del primo Cinquecento. Il confronto stilistico con la statua del cd. Ermafrodito Grimani, nel Museo archeologico di Venezia e di recente attribuita alla mano di Antonio Lombardo, fornisce un interessante punto di indagine e suggerisce la possibilità che anche i restauri del Mercurio di Torino siano da ricondurre all’ambiente dei Lombardo anche se, in assenza di precisi dati d’archivio, questa possibilità rimane al momento solo un’ipotesi di lavoro. Non si tratterebbe, comunque, di un caso isolato all’interno delle raccolte sabaude: altri pezzi antichi o ‘all’antica’ di questa collezione, infatti, sono già stati attribuiti alla mano dei Lombardo o, comunque, alla scuola artistica veneziana del tempo. The so-called St. Ildefonso group, now in the Prado Museum, has been considered a unicum, lacking life-size ancient replicas. However, a statue in the Museo di Antichità in Turin, restored in modern times with the attributes of Mercury, might remove this group from its isolation. It is proposed here to recognize in the Turin torso a replica of the so-called Orestes of the St. Ildefonsus group: traces of marble rework on the left shoulder and shoulder blade seem to suggest the original presence of the arm of a second figure, which is now lost. The provenance of this statue is still uncertain, but its arrival from Rome seems very likely. However, modern restorations, which have affected the head, left arm, and lower legs, might indicate connections to the Venetian artistic milieu of the early 16th century. A stylistic comparison, proposed here, with the head of the Grimani Hermaphrodite, now in the Archaeological Museum in Venice and lately attributed to the hand of Antonio Lombardo, provides an interesting point of investigation and suggests the possibility that the restorations of the Turin Mercury are also to be traced back to the Lombardo circle, even though, in the absence of archival data, this attribution remains a hypothesis. This would not, however, be an isolated case among the marbles in the archaeological collections of the Savoy family: other antique or ‘all’antica’ pieces in this collection have already been attributed to the Lombardo circle or to the Venetian school.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1489495
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