“Un mondo di immagini”: un’espressione che è oggi tanto famigliare, quanto ingannevole. Ci fa pensare alle immagini come entità che ci circondano, quasi arredi di superficie del mondo, o apparenze. Ma, come mostrano i linguaggi artistici, è ben più interessante considerare le immagini non come apparenze, ma come apparizioni che generano mondi sensati e insensati: un’idea prende corpo nel vibrare di un’immagine (Mallarmé). Non un mondo di immagini, dunque, ma mondi generati dall’immaginazione incarnata di noi umani. Questo libro interpreta il lavoro delle immagini come una dinamica chiasmatica tra l’inaggirabile vita estetica della forma, e le corrispondenze immateriali che animano la materia. Per questo, per il loro potere generativo, il lavoro delle immagini ci turba e ci interroga. Interroga i filosofi, che vi riconoscono processi che generano forme: così per Cassirer, Wittgenstein, Benjamin, i filosofi la cui idea della forma è studiata nella prima parte del libro. E diventa matrice di scrittura, e di riscrittura di mondi: così per Nabokov, Sebald, Shakespeare, Savinio, e molti altri autori, le cui forme di scrittura sono studiate nella seconda parte del libro.
La forma dell'immagine. Filosofia e universi letterari
Borutti S.
2023-01-01
Abstract
“Un mondo di immagini”: un’espressione che è oggi tanto famigliare, quanto ingannevole. Ci fa pensare alle immagini come entità che ci circondano, quasi arredi di superficie del mondo, o apparenze. Ma, come mostrano i linguaggi artistici, è ben più interessante considerare le immagini non come apparenze, ma come apparizioni che generano mondi sensati e insensati: un’idea prende corpo nel vibrare di un’immagine (Mallarmé). Non un mondo di immagini, dunque, ma mondi generati dall’immaginazione incarnata di noi umani. Questo libro interpreta il lavoro delle immagini come una dinamica chiasmatica tra l’inaggirabile vita estetica della forma, e le corrispondenze immateriali che animano la materia. Per questo, per il loro potere generativo, il lavoro delle immagini ci turba e ci interroga. Interroga i filosofi, che vi riconoscono processi che generano forme: così per Cassirer, Wittgenstein, Benjamin, i filosofi la cui idea della forma è studiata nella prima parte del libro. E diventa matrice di scrittura, e di riscrittura di mondi: così per Nabokov, Sebald, Shakespeare, Savinio, e molti altri autori, le cui forme di scrittura sono studiate nella seconda parte del libro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.