Il saggio analizza la riforma del contratto a tempo determinato contenuta nel d.l. n. 48/2023, che ha modificato la disciplina delle causali richieste per i rapporti di durata superiore a 12 mesi. Sottolineato come nel nuovo assetto normativo un ruolo centrale sia conferito alla contrattazione collettiva, si indagano i margini di discrezionalità delle parti sociali nella definizione delle ipotesi in cui è possibile stipulare o prorogare un contratto oltre i 12 mesi, nonché il valore attribuibile alle causali eventualmente già previste dai contratti collettivi vigenti alla data di entrata in vigore del decreto. Ci si interroga poi sugli spazi di operatività degli accordi ex art. 8 del d.l. n. 138/2011 e sui limiti derivanti dalla normativa sovranazionale. Viene esaminato, infine, il ruolo attribuito all’autonomia individuale, evidenziandone potenzialità e limiti
Il “nuovo” volto del contratto a termine
Mariella Magnani;Michele Murgo
2024-01-01
Abstract
Il saggio analizza la riforma del contratto a tempo determinato contenuta nel d.l. n. 48/2023, che ha modificato la disciplina delle causali richieste per i rapporti di durata superiore a 12 mesi. Sottolineato come nel nuovo assetto normativo un ruolo centrale sia conferito alla contrattazione collettiva, si indagano i margini di discrezionalità delle parti sociali nella definizione delle ipotesi in cui è possibile stipulare o prorogare un contratto oltre i 12 mesi, nonché il valore attribuibile alle causali eventualmente già previste dai contratti collettivi vigenti alla data di entrata in vigore del decreto. Ci si interroga poi sugli spazi di operatività degli accordi ex art. 8 del d.l. n. 138/2011 e sui limiti derivanti dalla normativa sovranazionale. Viene esaminato, infine, il ruolo attribuito all’autonomia individuale, evidenziandone potenzialità e limitiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.