Il presente contributo intende proporre la rilettura di un manufatto chiave per la comprensione delle peculiari modalità di adozione e declinazione del banchetto di ascendenza greca ed etrusca da parte delle comunità venete – e del mondo atestino in particolare – della piena età del Ferro: la placca-fermaglio di cintura dalla tomba n. 48 della necropoli di Carceri. Attraverso un’analisi critica delle fonti bibliografiche, si definiranno le caratteristiche del contesto di rinvenimento, offrendone altresì un più ampio inquadramento storico e territoriale. Ci si focalizzerà quindi sul manufatto: dopo una prima definizione tipologica, verrà affrontata l’analisi iconografica della figurazione. Alla luce dei dati e delle interpretazioni presenti in letteratura, verrà condotta una rilettura di tutti gli elementi della scena, per ognuno dei quali verrà presentata una selezione ragionata di confronti, con lo scopo di individuare gli ambiti culturali che hanno maggiormente influito sull’elaborazione di questo eccezionale schema iconografico, che rappresenta un unicum all’interno dell’arte figurativa veneta. La complessa trama di rapporti desumibili dall’esame delle singole componenti della rappresentazione consentirà infine di avanzare alcune considerazioni sia sulle consapevoli scelte di carattere identitario operate dai Veneti antichi nei confronti di un rituale alloctono, sia sulla loro apertura e sulle relazioni da essi intrattenuti con il mondo greco-etrusco.

La figurazione della placca-fermaglio della tomba 48 dalla necropoli di Carceri d’Este tra relazioni veneto-etrusche ed elementi identitari

Giorgio Garatti
;
2023-01-01

Abstract

Il presente contributo intende proporre la rilettura di un manufatto chiave per la comprensione delle peculiari modalità di adozione e declinazione del banchetto di ascendenza greca ed etrusca da parte delle comunità venete – e del mondo atestino in particolare – della piena età del Ferro: la placca-fermaglio di cintura dalla tomba n. 48 della necropoli di Carceri. Attraverso un’analisi critica delle fonti bibliografiche, si definiranno le caratteristiche del contesto di rinvenimento, offrendone altresì un più ampio inquadramento storico e territoriale. Ci si focalizzerà quindi sul manufatto: dopo una prima definizione tipologica, verrà affrontata l’analisi iconografica della figurazione. Alla luce dei dati e delle interpretazioni presenti in letteratura, verrà condotta una rilettura di tutti gli elementi della scena, per ognuno dei quali verrà presentata una selezione ragionata di confronti, con lo scopo di individuare gli ambiti culturali che hanno maggiormente influito sull’elaborazione di questo eccezionale schema iconografico, che rappresenta un unicum all’interno dell’arte figurativa veneta. La complessa trama di rapporti desumibili dall’esame delle singole componenti della rappresentazione consentirà infine di avanzare alcune considerazioni sia sulle consapevoli scelte di carattere identitario operate dai Veneti antichi nei confronti di un rituale alloctono, sia sulla loro apertura e sulle relazioni da essi intrattenuti con il mondo greco-etrusco.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1501058
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