Il presente saggio ripercorre il lavoro di ricostruzione ed edizione della partitura dell’Ange de Nisida di Gaetano Donizetti, che ha portato alla prima esecuzione assoluta dell’opera, in forma di concerto (Londra, Royal Opera House, 2018), e alla sua prima rappresentazione scenica (Bergamo, Donizetti Opera Festival, 2019). Composta per il Théâtre de la Renaissance nel 1839, L’ange de Nisida avrebbe dovuto essere la prima opera inedita in lingua francese di Donizetti a raggiungere le scene. Come annotato sulla sua ultima pagina, la partitura dell’Ange de Nisida fu completata il 27 dicembre del 1839 e incorporava la «musica vecchia anzichenò» di Adelaide, un’opera italiana a cui Donizetti aveva iniziato a lavorare attorno al 1834 ma che aveva lasciato incompleta. Sebbene i termini stabiliti nel contratto fossero stati rispettati e, nei primi mesi del 1840, si fosse già iniziato a provare e a lavorare alla mise-en-scène dell’opera, la data del debutto fu ripetutamente posticipata. Nel maggio del 1840, il Théâtre de la Renaissance dichiarò bancarotta, impedendo all’Ange de Nisida di raggiungere le scene così come Donizetti l’aveva concepita. Donizetti avrebbe successivamente attinto all’Ange de Nisida per la composizione della Favorite (Académie Royale de Musique, 1840). A tal fine inserì fisicamente numerose pagine della partitura preesistente in quella della nuova opera, apportando modifiche significative al testo verbale, alle linee vocali e all’orchestrazione, talvolta alterando la struttura complessiva dei pezzi in questione e/o adattandoli a contesti drammatici differenti. La complessa situazione testimoniale che ne conseguì e l’assenza di edizioni ottocentesche o contemporanee dell’Ange de Nisida ha finora limitato gli studi musicologici che la riguardavano al suo ruolo nella genesi della Favorite, all’esame delle sue fonti letterarie e del libretto, o a speculazioni teoriche sulla fattibilità di una ricostruzione della sua partitura. Dopo anni di scetticismo, il lavoro di ricostruzione dell’Ange de Nisida ha preso avvio nel 2008, portando alla prima edizione mai realizzata dell’opera, curata da chi scrive per la casa discografica londinese Opera Rara (2018). Questo saggio offre dunque accesso al cantiere dell’edizione dell’Ange de Nisida, al contempo ritracciando il processo compositivo di Donizetti. La sezione introduttiva si concentra sulla genesi dell’Ange de Nisida chiarendo e, in alcuni casi, rettificando le informazioni finora disponibili riguardo ad Adelaide. La sezione centrale del testo offre una descrizione dettagliata di tutti i testimoni superstiti: porzioni della partitura autografa dell’Ange de Nisida non impiegate nella Favorite (attualmente conservate presso la Biblothèque nationale de France in faldoni separati e in ordine sparso); sezioni confluite e rimaneggiate nella partitura della Favorite (consultabili solo in microfilm, in bianco e nero, presso la New York Public Library); parti orchestrali manoscritte (conservate presso la Bibliothèque de l’Opéra di Parigi); una bozza di lavoro del libretto e due belle copie manoscritte del testo consegnate alla censura (Archives nationales de Paris). Un’analisi comparativa di tutti i testimoni, supportata da un loro esame codicologico e guidata dalla bozza di lavoro del libretto firmato da Gustave Vaëz e Alphonse Royer, consente quindi di ricostituire virtualmente la partitura autografa così come appariva prima che Donizetti la smembrasse per la composizione della Favorite. La sezione conclusiva del testo ripercorre invece le diverse fasi del processo creativo dell’opera – che ha previsto una strettissima collaborazione dal vivo tra Donizetti e i suoi librettisti – ipotizzandone una cronologia. Lo studio presentato in questo saggio ha avuto un impatto immediato, che proseguirà nel lungo periodo, non solo in ambito accademico – smarcando L’ange de Nisida dal ruolo di brogliaccio della Favorite e consentendone un’analisi approfondita –, ma anche sul contesto sociale ed economico – restituendo una partitura eseguibile dell’ultima opera completa ancora inedita di Donizetti, e potando a due esecuzioni, due incisioni audio, e un’incisione video.
Ricostruire “L’Ange de Nisida”
Candida Billie Mantica
2021-01-01
Abstract
Il presente saggio ripercorre il lavoro di ricostruzione ed edizione della partitura dell’Ange de Nisida di Gaetano Donizetti, che ha portato alla prima esecuzione assoluta dell’opera, in forma di concerto (Londra, Royal Opera House, 2018), e alla sua prima rappresentazione scenica (Bergamo, Donizetti Opera Festival, 2019). Composta per il Théâtre de la Renaissance nel 1839, L’ange de Nisida avrebbe dovuto essere la prima opera inedita in lingua francese di Donizetti a raggiungere le scene. Come annotato sulla sua ultima pagina, la partitura dell’Ange de Nisida fu completata il 27 dicembre del 1839 e incorporava la «musica vecchia anzichenò» di Adelaide, un’opera italiana a cui Donizetti aveva iniziato a lavorare attorno al 1834 ma che aveva lasciato incompleta. Sebbene i termini stabiliti nel contratto fossero stati rispettati e, nei primi mesi del 1840, si fosse già iniziato a provare e a lavorare alla mise-en-scène dell’opera, la data del debutto fu ripetutamente posticipata. Nel maggio del 1840, il Théâtre de la Renaissance dichiarò bancarotta, impedendo all’Ange de Nisida di raggiungere le scene così come Donizetti l’aveva concepita. Donizetti avrebbe successivamente attinto all’Ange de Nisida per la composizione della Favorite (Académie Royale de Musique, 1840). A tal fine inserì fisicamente numerose pagine della partitura preesistente in quella della nuova opera, apportando modifiche significative al testo verbale, alle linee vocali e all’orchestrazione, talvolta alterando la struttura complessiva dei pezzi in questione e/o adattandoli a contesti drammatici differenti. La complessa situazione testimoniale che ne conseguì e l’assenza di edizioni ottocentesche o contemporanee dell’Ange de Nisida ha finora limitato gli studi musicologici che la riguardavano al suo ruolo nella genesi della Favorite, all’esame delle sue fonti letterarie e del libretto, o a speculazioni teoriche sulla fattibilità di una ricostruzione della sua partitura. Dopo anni di scetticismo, il lavoro di ricostruzione dell’Ange de Nisida ha preso avvio nel 2008, portando alla prima edizione mai realizzata dell’opera, curata da chi scrive per la casa discografica londinese Opera Rara (2018). Questo saggio offre dunque accesso al cantiere dell’edizione dell’Ange de Nisida, al contempo ritracciando il processo compositivo di Donizetti. La sezione introduttiva si concentra sulla genesi dell’Ange de Nisida chiarendo e, in alcuni casi, rettificando le informazioni finora disponibili riguardo ad Adelaide. La sezione centrale del testo offre una descrizione dettagliata di tutti i testimoni superstiti: porzioni della partitura autografa dell’Ange de Nisida non impiegate nella Favorite (attualmente conservate presso la Biblothèque nationale de France in faldoni separati e in ordine sparso); sezioni confluite e rimaneggiate nella partitura della Favorite (consultabili solo in microfilm, in bianco e nero, presso la New York Public Library); parti orchestrali manoscritte (conservate presso la Bibliothèque de l’Opéra di Parigi); una bozza di lavoro del libretto e due belle copie manoscritte del testo consegnate alla censura (Archives nationales de Paris). Un’analisi comparativa di tutti i testimoni, supportata da un loro esame codicologico e guidata dalla bozza di lavoro del libretto firmato da Gustave Vaëz e Alphonse Royer, consente quindi di ricostituire virtualmente la partitura autografa così come appariva prima che Donizetti la smembrasse per la composizione della Favorite. La sezione conclusiva del testo ripercorre invece le diverse fasi del processo creativo dell’opera – che ha previsto una strettissima collaborazione dal vivo tra Donizetti e i suoi librettisti – ipotizzandone una cronologia. Lo studio presentato in questo saggio ha avuto un impatto immediato, che proseguirà nel lungo periodo, non solo in ambito accademico – smarcando L’ange de Nisida dal ruolo di brogliaccio della Favorite e consentendone un’analisi approfondita –, ma anche sul contesto sociale ed economico – restituendo una partitura eseguibile dell’ultima opera completa ancora inedita di Donizetti, e potando a due esecuzioni, due incisioni audio, e un’incisione video.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.