Il volume propone una nuova edizione critica dell’opera di Arnaut Catalan, figura enigmatica della poesia trobadorica attiva nella prima metà del XIII secolo. Dato il corpus estremamente frammentario e la complessa tradizione manoscritta, il lavoro si distingue per un approccio innovativo all’attribuzione dei testi e alla ricostruzione del contesto storico-letterario: l’indagine approfondisce i legami del poeta con le corti di Raimondo Berengario V e Beatrice di Savoia, con la contea di Provenza e con la Corona di Castiglia. Particolare rilievo, come si diceva, è dato alla discussione attributiva, dove si affrontano, con inedito approccio, i numerosi casi di componimenti di paternità controversa: l’identità poetica di Arnaut Catalan emerge non come unitaria, ma come espressione di una pluralità di tradizioni e influenze. Il libro si avvale di un’analisi filologica rigorosa, una discussione delle peculiarità metriche e linguistiche del corpus, queste ultime particolarmente vistose (ai testi occitani si aggiunge, infatti, un componimento dialogico bilingue, provenzale e galego-portoghese). Gli strumenti offerti al lettore – fra cui un rimario, un glossario selettivo e gli indici analitici – consentono una comprensione complessiva e articolata della produzione di Arnaut Catalan. Completa il quadro un esaustivo capitolo sulla ricezione letteraria di una fortunata leggenda, nata nell’Ottocento, che vede morire il trovatore nei pressi del Bois de Boulogne.

L’uno e gli ‘altri’ Arnaldo. Per la ricostruzione della figura e dell’opera di Arnaut Catalan

Luca Gatti
2024-01-01

Abstract

Il volume propone una nuova edizione critica dell’opera di Arnaut Catalan, figura enigmatica della poesia trobadorica attiva nella prima metà del XIII secolo. Dato il corpus estremamente frammentario e la complessa tradizione manoscritta, il lavoro si distingue per un approccio innovativo all’attribuzione dei testi e alla ricostruzione del contesto storico-letterario: l’indagine approfondisce i legami del poeta con le corti di Raimondo Berengario V e Beatrice di Savoia, con la contea di Provenza e con la Corona di Castiglia. Particolare rilievo, come si diceva, è dato alla discussione attributiva, dove si affrontano, con inedito approccio, i numerosi casi di componimenti di paternità controversa: l’identità poetica di Arnaut Catalan emerge non come unitaria, ma come espressione di una pluralità di tradizioni e influenze. Il libro si avvale di un’analisi filologica rigorosa, una discussione delle peculiarità metriche e linguistiche del corpus, queste ultime particolarmente vistose (ai testi occitani si aggiunge, infatti, un componimento dialogico bilingue, provenzale e galego-portoghese). Gli strumenti offerti al lettore – fra cui un rimario, un glossario selettivo e gli indici analitici – consentono una comprensione complessiva e articolata della produzione di Arnaut Catalan. Completa il quadro un esaustivo capitolo sulla ricezione letteraria di una fortunata leggenda, nata nell’Ottocento, che vede morire il trovatore nei pressi del Bois de Boulogne.
2024
Travaux de Littératures Romanes (TraLittRo).
978-2-37276-076-8
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