Le tre prerogative indispensabili per avviare la pratica per l’incoronazione dovevano essere soddisfatte dalla documentazione che, custodita presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, comprende l’attestazione dell’avvenuto miracolo per intercessione della Vergine raffigurata nell’immagine, la conferma dell’antichità del culto e la prova della frequentazione continuata dei fedeli. All’invio del dossier da parte del richiedente (solitamente l’ordinario del luogo dove si trovava l’immagine), seguiva un iter processuale simile per tutte le pratiche sottoposte al Capitolo: se dall’avvenimento del miracolo alla richiesta di coronare l’immagine poteva trascorrere un considerevole lasso di tempo, una volta che il materiale giungeva a Roma si avviava un fitto scambio tra la parrocchia/santuario richiedente e il Capitolo che sfociava nell’ambito riconoscimento. Nei giorni che precedevano la cerimonia solenne i fedeli venivano invitati a prepararsi con preghiere e azioni pie. È quanto emerge anche dai casi concernenti alcune realtà bergamasche, da cui si evince l’indubbia rilevanza che questa pratica ebbe nelle dinamiche storico-culturali e socio-religiose di un territorio profondamente segnato dall’influenza della metropolìa ambrosiana. Procedere con l’analisi di un piccolo gruppo consente di metterne maggiormente in evidenza le particolarità, coglierne le differenze e le connessioni, provando a coniugare la specificità di ogni caso con l’uniformità di un rituale che diventa garanzia della cattolicità.
Regine del cielo. Le coronazioni mariane nel nord Italia (XVIII-XIX secolo)
Negruzzo Simona
2021-01-01
Abstract
Le tre prerogative indispensabili per avviare la pratica per l’incoronazione dovevano essere soddisfatte dalla documentazione che, custodita presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, comprende l’attestazione dell’avvenuto miracolo per intercessione della Vergine raffigurata nell’immagine, la conferma dell’antichità del culto e la prova della frequentazione continuata dei fedeli. All’invio del dossier da parte del richiedente (solitamente l’ordinario del luogo dove si trovava l’immagine), seguiva un iter processuale simile per tutte le pratiche sottoposte al Capitolo: se dall’avvenimento del miracolo alla richiesta di coronare l’immagine poteva trascorrere un considerevole lasso di tempo, una volta che il materiale giungeva a Roma si avviava un fitto scambio tra la parrocchia/santuario richiedente e il Capitolo che sfociava nell’ambito riconoscimento. Nei giorni che precedevano la cerimonia solenne i fedeli venivano invitati a prepararsi con preghiere e azioni pie. È quanto emerge anche dai casi concernenti alcune realtà bergamasche, da cui si evince l’indubbia rilevanza che questa pratica ebbe nelle dinamiche storico-culturali e socio-religiose di un territorio profondamente segnato dall’influenza della metropolìa ambrosiana. Procedere con l’analisi di un piccolo gruppo consente di metterne maggiormente in evidenza le particolarità, coglierne le differenze e le connessioni, provando a coniugare la specificità di ogni caso con l’uniformità di un rituale che diventa garanzia della cattolicità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.