La Chiesa pavese che Alessandro Sauli ritrovò al suo ritorno come vescovo nel novembre 1591 gli apparve familiare e insieme profondamente cambiata. Erano trascorsi, infatti, poco più di vent’anni da quando aveva lasciato la città sulle rive del Ticino dove aveva curato la sua formazione culturale e teologica vestendo l’abito barnabita nella casa di Canepanova. Se negli anni giovanili (dal 1557 al 1570) si era soprattutto speso nella predicazione, nell’insegnamento e nella speculazione teologica, durante il fugace episcopato pavese (1591-1592) Sauli metterà a frutto l’esperienza maturata in Corsica impegnandosi nel dare continuità e applicazione alla riforma tridentina attraverso efficaci strumenti di azione pastorale (lettere, visita…), collocandosi nel solco del suo illustre predecessore Ippolito de’ Rossi.
Alessandro Sauli a Pavia: l’attività giovanile e il servizio episcopale (1591-1592),
Negruzzo Simona
2016-01-01
Abstract
La Chiesa pavese che Alessandro Sauli ritrovò al suo ritorno come vescovo nel novembre 1591 gli apparve familiare e insieme profondamente cambiata. Erano trascorsi, infatti, poco più di vent’anni da quando aveva lasciato la città sulle rive del Ticino dove aveva curato la sua formazione culturale e teologica vestendo l’abito barnabita nella casa di Canepanova. Se negli anni giovanili (dal 1557 al 1570) si era soprattutto speso nella predicazione, nell’insegnamento e nella speculazione teologica, durante il fugace episcopato pavese (1591-1592) Sauli metterà a frutto l’esperienza maturata in Corsica impegnandosi nel dare continuità e applicazione alla riforma tridentina attraverso efficaci strumenti di azione pastorale (lettere, visita…), collocandosi nel solco del suo illustre predecessore Ippolito de’ Rossi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.