Con il diffondersi dell’industrializzazione e, in particolare, della Rivoluzione dei trasporti e delle comunicazioni, l’impetuoso sviluppo ottocentesco del credito e della finanza favorì (al contempo giovandosene) l’espansione delle relazioni sovranazionali fra gli operatori del settore. Il nostro case study, inerente alla gestione del patrimonio italiano di un patrizio genovese emigrato in Francia, il marchese Raffaele De Ferrari, poi duca di Galliera e principe di Lucedio, si colloca in modo esemplare in questo contesto storico ed esemplifica una forma di migrazione economica elitaria connessa con il mondo finanziario e bancario. Rileggendo la bibliografia esistente in funzione dell’approccio storiografico prescelto e facendo ricorso a fonti primarie – genovesi e francesi – finora poco utilizzate, si è studiato il complesso rapporto fra l’insigne personaggio (residente a Parigi dal 1829, al centro d’una vastissima rete d’affari di portata europea e con intense frequentazioni nell’alta finanza internazionale), la natia Genova e altri luoghi d’Italia, in cui egli manteneva cospicui interessi. Ci si è soffermati sulle relazioni e sulle comunicazioni intercorse fra De Ferrari e chi ne gestiva attività e patrimonio nella Superba e nella penisola: un tema rilevante, alla luce di una storiografia che evidenzia l’importanza, nella gestione patrimoniale, delle informazioni trasmesse tramite canali di comunicazione diretti e personali.

Un genovese a Parigi. Raffaele De Ferrari duca di Galliera tra affari, potere e sentimenti

M. Di Tullio
;
M. V. Rizzo
2024-01-01

Abstract

Con il diffondersi dell’industrializzazione e, in particolare, della Rivoluzione dei trasporti e delle comunicazioni, l’impetuoso sviluppo ottocentesco del credito e della finanza favorì (al contempo giovandosene) l’espansione delle relazioni sovranazionali fra gli operatori del settore. Il nostro case study, inerente alla gestione del patrimonio italiano di un patrizio genovese emigrato in Francia, il marchese Raffaele De Ferrari, poi duca di Galliera e principe di Lucedio, si colloca in modo esemplare in questo contesto storico ed esemplifica una forma di migrazione economica elitaria connessa con il mondo finanziario e bancario. Rileggendo la bibliografia esistente in funzione dell’approccio storiografico prescelto e facendo ricorso a fonti primarie – genovesi e francesi – finora poco utilizzate, si è studiato il complesso rapporto fra l’insigne personaggio (residente a Parigi dal 1829, al centro d’una vastissima rete d’affari di portata europea e con intense frequentazioni nell’alta finanza internazionale), la natia Genova e altri luoghi d’Italia, in cui egli manteneva cospicui interessi. Ci si è soffermati sulle relazioni e sulle comunicazioni intercorse fra De Ferrari e chi ne gestiva attività e patrimonio nella Superba e nella penisola: un tema rilevante, alla luce di una storiografia che evidenzia l’importanza, nella gestione patrimoniale, delle informazioni trasmesse tramite canali di comunicazione diretti e personali.
2024
9791254697030
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1509035
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