Introduzione. Le malattie professionali che giungono all’osservazione clinica variano nel corso degli anni, come conseguenza dei cambiamenti dei cicli tecnologici, delle mansioni e dei relativi rischi. Obiettivi. Definire le caratteristiche attuali della patologia occupazionale ed effettuare un confronto con i precedenti decenni, al fine di acquisire conoscenze utilizzabili per perfezionare gli interventi preventivi e i percorsi diagnostici. Metodi. È stata analizzata la casistica di malattie professionali diagnosticate (e segnalate alle Autorità Competenti) presso il nostro Istituto nel periodo 2019-2023, confrontandola con analoghi studi effettuati a partire dagli anni ’80 del secolo scorso. Risultati. Nel periodo considerato, sono stati segnalati 119 casi: 82 maschi e 37 femmine; età: 30-84 anni (media: 59,5). Rispetto al passato, il numero complessivo di malattie professionali diagnosticate è inferiore. Soprattutto, risultano diminuite le patologie a carico dell’apparato respiratorio [prevalentemente asbesto-correlate: 7 casi di placche pleuriche, 2 di mesotelioma pleurico maligno e 7 di asbestosi; inoltre, un caso di pneumoconiosi da poveri miste, uno di asma bronchiale allergico (isocianati) e uno di broncopneumopatia cronica da irritanti], dell’apparato locomotore (da sovraccarico biomeccanico del rachide e/o dell’arto superiore), dell’apparato uditivo (ipoacusia da rumore) e del sistema nervoso centrale (disturbi neuropsichiatrici da stress lavoro-correlato). Conclusione. Lo studio conferma la tendenza alla progressiva riduzione del numero di malattie professionali diagnosticate in ambito ospedaliero, verosimile espressione del miglioramento delle condizioni igieniche degli ambienti di lavoro. Significativo il calo delle patologie da amianto, tutte dovute a esposizioni antecedenti la Legge 257/1992. Confortante il decremento dei disturbi muscolo-scheletrici e neuropsichiatrici che, pur non rappresentando un pericolo per la sopravvivenza del lavoratore, ne influenzano negativamente la qualità di vita e l’idoneità alla mansione. In termini di efficacia della prevenzione, risultano infine rilevanti la riduzione dei casi d’ipoacusia e la quasi scomparsa delle allergopatie (la casistica comprende solo un caso di asma e tre di dermatite allergica da contatto).
Aspetti attuali della patologia professionale: considerazioni su una casistica clinica.
L. Azzola
Writing – Original Draft Preparation
;R. PintucciInvestigation
;F. GreppiInvestigation
;V. RuggieroInvestigation
;A. RebbaInvestigation
;Stefano CanduraWriting – Review & Editing
2024-01-01
Abstract
Introduzione. Le malattie professionali che giungono all’osservazione clinica variano nel corso degli anni, come conseguenza dei cambiamenti dei cicli tecnologici, delle mansioni e dei relativi rischi. Obiettivi. Definire le caratteristiche attuali della patologia occupazionale ed effettuare un confronto con i precedenti decenni, al fine di acquisire conoscenze utilizzabili per perfezionare gli interventi preventivi e i percorsi diagnostici. Metodi. È stata analizzata la casistica di malattie professionali diagnosticate (e segnalate alle Autorità Competenti) presso il nostro Istituto nel periodo 2019-2023, confrontandola con analoghi studi effettuati a partire dagli anni ’80 del secolo scorso. Risultati. Nel periodo considerato, sono stati segnalati 119 casi: 82 maschi e 37 femmine; età: 30-84 anni (media: 59,5). Rispetto al passato, il numero complessivo di malattie professionali diagnosticate è inferiore. Soprattutto, risultano diminuite le patologie a carico dell’apparato respiratorio [prevalentemente asbesto-correlate: 7 casi di placche pleuriche, 2 di mesotelioma pleurico maligno e 7 di asbestosi; inoltre, un caso di pneumoconiosi da poveri miste, uno di asma bronchiale allergico (isocianati) e uno di broncopneumopatia cronica da irritanti], dell’apparato locomotore (da sovraccarico biomeccanico del rachide e/o dell’arto superiore), dell’apparato uditivo (ipoacusia da rumore) e del sistema nervoso centrale (disturbi neuropsichiatrici da stress lavoro-correlato). Conclusione. Lo studio conferma la tendenza alla progressiva riduzione del numero di malattie professionali diagnosticate in ambito ospedaliero, verosimile espressione del miglioramento delle condizioni igieniche degli ambienti di lavoro. Significativo il calo delle patologie da amianto, tutte dovute a esposizioni antecedenti la Legge 257/1992. Confortante il decremento dei disturbi muscolo-scheletrici e neuropsichiatrici che, pur non rappresentando un pericolo per la sopravvivenza del lavoratore, ne influenzano negativamente la qualità di vita e l’idoneità alla mansione. In termini di efficacia della prevenzione, risultano infine rilevanti la riduzione dei casi d’ipoacusia e la quasi scomparsa delle allergopatie (la casistica comprende solo un caso di asma e tre di dermatite allergica da contatto).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.