Le Vite di Giorgio Vasari sono una fonte particolarmente importante per l’arte veronese del Rinascimento. Le frammentarie informazioni sull’argomento disseminate nella prima edizione, la cosiddetta Torrentiniana (1550), sono riviste e aumentate in modo considerevole nella seconda, la Giuntina (1568). Il nuovo materiale radunato da Vasari attraverso l’aiuto di alcuni informatori o raccolto nel corso del suo breve soggiorno in città nel maggio del 1566 confluisce nella biografia dell’architetto Michele Sanmicheli e alimenta un ampio capitolo intitolato Vite di fra’ Iocondo e di Liberale e d’altri veronesi che, riunendo le biografie di ben quindici artisti attivi tra il Quattrocento e la prima metà del Cinquecento, si può considerare il primo tentativo di tracciare un profilo della storia artistica cittadina. Il libro presenta una rilettura criticamente aggiornata di quest’ultimo testo, operando un continuo confronto con le altre informazioni sui veronesi contenute nella Giuntina e con quelle in precedenza riversate nella Torrentiniana, nella prospettiva di un approccio alle pagine vasariane attento a individuarne le possibili fonti e i legami con la letteratura artistica, ma anche a verificarne la fortuna. In questo senso, una specifica attenzione è riservata al patrimonio di notizie, precisazioni, ipotesi di ricerca prodotto in quasi due secoli e mezzo di commenti al testo di Vasari; tale materiale è ordinato all’interno di un «Commento secolare» che, oltre a recuperare agli studi un bagaglio informativo spesso sottovalutato, offre l’opportunità di ripercorrere agevolmente la ricezione di questo capitolo delle Vite.
Verona e gli artisti veronesi nelle «Vite» di Giorgio Vasari
Paolo Plebani
2012-01-01
Abstract
Le Vite di Giorgio Vasari sono una fonte particolarmente importante per l’arte veronese del Rinascimento. Le frammentarie informazioni sull’argomento disseminate nella prima edizione, la cosiddetta Torrentiniana (1550), sono riviste e aumentate in modo considerevole nella seconda, la Giuntina (1568). Il nuovo materiale radunato da Vasari attraverso l’aiuto di alcuni informatori o raccolto nel corso del suo breve soggiorno in città nel maggio del 1566 confluisce nella biografia dell’architetto Michele Sanmicheli e alimenta un ampio capitolo intitolato Vite di fra’ Iocondo e di Liberale e d’altri veronesi che, riunendo le biografie di ben quindici artisti attivi tra il Quattrocento e la prima metà del Cinquecento, si può considerare il primo tentativo di tracciare un profilo della storia artistica cittadina. Il libro presenta una rilettura criticamente aggiornata di quest’ultimo testo, operando un continuo confronto con le altre informazioni sui veronesi contenute nella Giuntina e con quelle in precedenza riversate nella Torrentiniana, nella prospettiva di un approccio alle pagine vasariane attento a individuarne le possibili fonti e i legami con la letteratura artistica, ma anche a verificarne la fortuna. In questo senso, una specifica attenzione è riservata al patrimonio di notizie, precisazioni, ipotesi di ricerca prodotto in quasi due secoli e mezzo di commenti al testo di Vasari; tale materiale è ordinato all’interno di un «Commento secolare» che, oltre a recuperare agli studi un bagaglio informativo spesso sottovalutato, offre l’opportunità di ripercorrere agevolmente la ricezione di questo capitolo delle Vite.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.