Il contributo affronta il tema della sostenibilità, in particolare nella sua declinazione ambientale, sociale e di governance (ESG), come criterio rilevante nelle operazioni di finanziamento alle imprese. Dopo aver distinto tra “sostenibilità intrinseca” – legata alla stabilità economico-finanziaria dell’impresa – e “sostenibilità estrinseca” – riferita all’impatto sociale e ambientale dell’attività d’impresa –, l’A. analizza il ruolo che i criteri ESG possono giocare non solo nella gestione societaria ma anche nelle scelte allocative di capitali da parte di banche, investitori istituzionali e operatori di mercato. L’indagine si articola su più piani: in primo luogo, il credito bancario, dove l’integrazione dei fattori ESG si traduce in orientamenti regolatori (BCE, EBA, Banca d’Italia) volti a ricondurre tali fattori nell’alveo del risk management; in secondo luogo, il private equity e il ruolo attivo degli investitori istituzionali, per i quali l’attenzione ai criteri ESG è divenuta tanto strategia di contenimento del rischio quanto strumento di valorizzazione reputazionale e posizionamento di mercato; in terzo luogo, il mercato regolamentato, dove l’informativa non finanziaria e gli strumenti finanziari “verdi” (green, social e sustainability bond) sono oggetto di crescente attenzione da parte delle autorità di vigilanza e degli operatori. Il lavoro si conclude auspicando un rafforzamento delle forme di soft law e di regolazione funzionale, tali da conciliare esigenze di flessibilità operativa con istanze di tutela generale, anche affidando un ruolo più proattivo alle fondazioni bancarie e alle società di gestione del mercato, nella loro funzione di raccordo tra sfera economico-finanziaria e finalità pubblicistiche. La sostenibilità, dunque, non solo come vincolo etico, ma come criterio giuridicamente rilevante nel definire legittimità e meritevolezza delle scelte finanziarie.
ESG e sostenibilità nelle operazioni di finanziamento all’impresa: possibili profili giuridici
Andrea Chiloiro
2022-01-01
Abstract
Il contributo affronta il tema della sostenibilità, in particolare nella sua declinazione ambientale, sociale e di governance (ESG), come criterio rilevante nelle operazioni di finanziamento alle imprese. Dopo aver distinto tra “sostenibilità intrinseca” – legata alla stabilità economico-finanziaria dell’impresa – e “sostenibilità estrinseca” – riferita all’impatto sociale e ambientale dell’attività d’impresa –, l’A. analizza il ruolo che i criteri ESG possono giocare non solo nella gestione societaria ma anche nelle scelte allocative di capitali da parte di banche, investitori istituzionali e operatori di mercato. L’indagine si articola su più piani: in primo luogo, il credito bancario, dove l’integrazione dei fattori ESG si traduce in orientamenti regolatori (BCE, EBA, Banca d’Italia) volti a ricondurre tali fattori nell’alveo del risk management; in secondo luogo, il private equity e il ruolo attivo degli investitori istituzionali, per i quali l’attenzione ai criteri ESG è divenuta tanto strategia di contenimento del rischio quanto strumento di valorizzazione reputazionale e posizionamento di mercato; in terzo luogo, il mercato regolamentato, dove l’informativa non finanziaria e gli strumenti finanziari “verdi” (green, social e sustainability bond) sono oggetto di crescente attenzione da parte delle autorità di vigilanza e degli operatori. Il lavoro si conclude auspicando un rafforzamento delle forme di soft law e di regolazione funzionale, tali da conciliare esigenze di flessibilità operativa con istanze di tutela generale, anche affidando un ruolo più proattivo alle fondazioni bancarie e alle società di gestione del mercato, nella loro funzione di raccordo tra sfera economico-finanziaria e finalità pubblicistiche. La sostenibilità, dunque, non solo come vincolo etico, ma come criterio giuridicamente rilevante nel definire legittimità e meritevolezza delle scelte finanziarie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


