A partire dall’analisi delle edizioni pubblicate tra il 1480 e il 1789, l’articolo si occupa della sfortunata ricezione del Filostrato, inquadrandola come l’esito più estremo della svalutazione del Boccaccio poeta. Il poemetto, infatti, dopo aver conosciuto una massiccia diffusione manoscritta, ebbe un solo episodico momento di fortuna, a cavallo tra Quattro e Cinquecento, e tra il 1528 e il 1789 non venne più ristampato. Mettendo a sistema una serie di notizie erudite desunte da trattati, vocabolari e biografie antiche, si conclude che sul disinteresse verso l’opera siano pesati il declino della letteratura popolareggiante e il trionfo del petrarchismo bembesco.

Una serie di sfortunati eventi: le stampe antiche e la ricezione del ‘Filostrato’ (1480-1789)

Raffaele Vitolo
2024-01-01

Abstract

A partire dall’analisi delle edizioni pubblicate tra il 1480 e il 1789, l’articolo si occupa della sfortunata ricezione del Filostrato, inquadrandola come l’esito più estremo della svalutazione del Boccaccio poeta. Il poemetto, infatti, dopo aver conosciuto una massiccia diffusione manoscritta, ebbe un solo episodico momento di fortuna, a cavallo tra Quattro e Cinquecento, e tra il 1528 e il 1789 non venne più ristampato. Mettendo a sistema una serie di notizie erudite desunte da trattati, vocabolari e biografie antiche, si conclude che sul disinteresse verso l’opera siano pesati il declino della letteratura popolareggiante e il trionfo del petrarchismo bembesco.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1515959
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