Il contributo offre una ricognizione delle linee evolutive della giurisprudenza della Corte di Strasburgo in materia di hate speech fermando l'attenzione sul disvalore specifico dell'odio rivolto contro le persone con disabilità. Sebbene la questione non sia stata ancora sottoposta all'esame della Corte, le coordinate interpretative desumibili dalla giurisprudenza e dai corrispondenti sviluppi della soft law collocano la disabilità accanto alle altre caratteristiche tradizionalmente protette (origine etnica, nazionale e religione), promuovendo la protezione di tutte le vittime dei discorsi d'odio su basi paritarie con particolare attenzione alla diffusione di tali contenuti tramite il web. L'idea di fondo è che la protezione delle persone disabili dagli effetti pregiudizievoli dello hate speech rappresenti parte integrante della tutela dei diritti fondamentali e indispensabile garanzia di inclusione tanto nell'ambiente online, quanto nell'ambiente offline in conformità con gli obblighi assunti dagli Stati sul piano universale mediante la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
Inclusività e protezione delle persone con disabilità dai discorsi d’odio alla luce della giurisprudenza della Corte di Strasburgo.
Federica Falconi
2024-01-01
Abstract
Il contributo offre una ricognizione delle linee evolutive della giurisprudenza della Corte di Strasburgo in materia di hate speech fermando l'attenzione sul disvalore specifico dell'odio rivolto contro le persone con disabilità. Sebbene la questione non sia stata ancora sottoposta all'esame della Corte, le coordinate interpretative desumibili dalla giurisprudenza e dai corrispondenti sviluppi della soft law collocano la disabilità accanto alle altre caratteristiche tradizionalmente protette (origine etnica, nazionale e religione), promuovendo la protezione di tutte le vittime dei discorsi d'odio su basi paritarie con particolare attenzione alla diffusione di tali contenuti tramite il web. L'idea di fondo è che la protezione delle persone disabili dagli effetti pregiudizievoli dello hate speech rappresenti parte integrante della tutela dei diritti fondamentali e indispensabile garanzia di inclusione tanto nell'ambiente online, quanto nell'ambiente offline in conformità con gli obblighi assunti dagli Stati sul piano universale mediante la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.