La Variabile Costante

Una notte, un attimo, un eterno ripetersi. Si ricreavano solo esperienze passate, il corpo iniziava a sviluppare le stesse condizioni genetiche già presenti molto tempo prima. Tutto procedeva, come un fiume in piena, verso il passato. Un semplice ordine pulito riconducibile al caos. Una continua lotta contro un gomitolo di forze per scoprire infine di essere come tutti gli altri. Si ritrova a sperimentare e assaporare vite parallele che cercavano un'indefinita possibilità di raccontarsi, per finire poi per incontrarsi in un gioco bizzarro dall'esito imprevedibile com'è la vita e le sue possibilità. Rinchiuso dunque in quell'eterna passeggiata che lo trova costretto a battibeccare con le sue reminiscenze. Ogni cosa lungo il cammino gli ricordava casa, una possibile dimora del suo inconscio. Non può quindi che sentirsi un'ipotesi in un sistema aperto non più analizzabile né tantomeno determinabile. Una probabilità tra le altre, un mondo possibile in mezzo a infiniti altri. Seppur brevemente il tutto sembrasse coerente e armonico, a complicarlo ci pensava la fissione schizofreniforme del suo sé un tempo unitario. Un romanzo e un saggio al contempo. La storia di un'identità senza forma e allo stesso tempo di un uomo che si trova costretto a fare i conti con il passato e con i ricordi che si moltiplicano e si amplificano come in un loop temporale. Vive in una dimensione non reale oggettiva , nella realtà di un sogno o di diversi sogni che sono paralleli alla sua vera identità, intesa come corpo e mente. Rinchiuso in questo oblio trascendentale, come dei déjà-vu, gli ritorna in mente tutto ciò che riguarda la sua formazione da bambino e il suo scibile filosofico-matematico-medico, trovandosi ancora una volta costretto a riflettere su cosa effettivamente significasse la vita, sul binomio salute-malattia e infine sul senso ultimo di dare veramente importanza alla sua vita reale; se dopotutto fosse riuscito a cavarsela e ad uscire da quelle vite parallele.