Il saggio affronta la storia degli interventi di canto del rito di dedicazione di una chiesa dalla editio princeps del Pontificale Romanum (1595) al libro liturgico seguente la riforma liturgica del Concilio Vaticano II (1977), mostra come le variazioni intervenute al riguardo – in sé stesse e in relazione agli altri gesti rituali – riflettano il diverso retroterra teologico ed ecclesiologico dei rito nei due momenti storici, e pone infine alcuni interrogativi in merito ai problemi che un evento di tale portata comunitaria pone sul versante dell’effettiva messa in opera musicale delle indicazioni dell’editio typica in vigore.

Il programma musicale dell’“Ordo dedicationis ecclesiae”. Continuità e discontinuità di repertorio e di senso nei riti precedenti e seguenti la riforma liturgica

daniele sabaino
2024-01-01

Abstract

Il saggio affronta la storia degli interventi di canto del rito di dedicazione di una chiesa dalla editio princeps del Pontificale Romanum (1595) al libro liturgico seguente la riforma liturgica del Concilio Vaticano II (1977), mostra come le variazioni intervenute al riguardo – in sé stesse e in relazione agli altri gesti rituali – riflettano il diverso retroterra teologico ed ecclesiologico dei rito nei due momenti storici, e pone infine alcuni interrogativi in merito ai problemi che un evento di tale portata comunitaria pone sul versante dell’effettiva messa in opera musicale delle indicazioni dell’editio typica in vigore.
2024
979-12-5482-231-9
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1533036
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