Il contributo torna sulla questione dell’accesso alla Commedia “dal basso”, indagando la semantica di tre nomi latini di mestiere – fullo -nis, caupo -nis, lanista -ae – usati da Francesco Petrarca nell’epistola Familiare, xxi 15 per inquadrare spregiativamente il pubblico popolare di Dante. Ci si sofferma, in particolare, sull’ultimo dei tre vocaboli, lanista, interpretato dai numerosi traduttori dell’epistola in modi anche molto diversi, e adesso chiaribile sulla scorta dei lessicografi medioevali e di alcune altre occorrenze coeve.

Dante, Petrarca e i sordidi artifices. Note lessicali in margine a ‘Familiares’, XXI 15

Giovanni Battista Boccardo
2025-01-01

Abstract

Il contributo torna sulla questione dell’accesso alla Commedia “dal basso”, indagando la semantica di tre nomi latini di mestiere – fullo -nis, caupo -nis, lanista -ae – usati da Francesco Petrarca nell’epistola Familiare, xxi 15 per inquadrare spregiativamente il pubblico popolare di Dante. Ci si sofferma, in particolare, sull’ultimo dei tre vocaboli, lanista, interpretato dai numerosi traduttori dell’epistola in modi anche molto diversi, e adesso chiaribile sulla scorta dei lessicografi medioevali e di alcune altre occorrenze coeve.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1534117
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