L’articolo, traendo spunto dalle evidenze emergenti nell’attuale crisi internazionale, si propone l’obiettivo di porre a sintesi i contributi proposti dal dibattito scientifico in tema di governance da un lato e di responsabilità sociale dell’impresa dall’altro. Sul primo fronte, la crisi ha posto gli studiosi e i rappresentanti delle istituzioni di fronte ad un chiaro esempio di “fallimento del mercato” che ha interrotto il processo di convergenza nei modelli di governance dei principali paesi, esprimendo una forte domanda di nuova regolamentazione, nell’industria finanziaria in primo luogo, ma non solo. Sul secondo fronte, si è visto come l’intero “sistema della responsabilità sociale” – sviluppatosi attraverso la codifica e la verifica di best practices alle quali le imprese potessero ispirare la propria azione allo scopo di potersi definire “responsabili” – abbia sortito risultati insoddisfacenti, non riuscendo sempre a garantire coerenza tra enunciazione di principi e comportamenti concreti. La conclusione è che, non potendo né la regolamentazione né le practices in tema di responsabilità costituire una assicurazione efficace rispetto al rischio di degenerazione del sistema, solo un’azione della coalizione di governo dell’impresa autenticamente ispirata a principi di eticità e di responsabilità possa costituire premessa di uno sviluppo sostenibile, e dunque stabile, del sistema economico. In questo quadro la regolamentazione ha la funzione di ridurre il costo dei comportamenti responsabili e questi ultimi rivelano il proprio profilo di utilità garantendo la stabilità dell’impresa nel medio lungo periodo.

Quale Governance dopo la Crisi? Mercato, Stato e responsabilità. Per l'Apertura di un Dibattito.

COTTA RAMUSINO, ENRICO
2009-01-01

Abstract

L’articolo, traendo spunto dalle evidenze emergenti nell’attuale crisi internazionale, si propone l’obiettivo di porre a sintesi i contributi proposti dal dibattito scientifico in tema di governance da un lato e di responsabilità sociale dell’impresa dall’altro. Sul primo fronte, la crisi ha posto gli studiosi e i rappresentanti delle istituzioni di fronte ad un chiaro esempio di “fallimento del mercato” che ha interrotto il processo di convergenza nei modelli di governance dei principali paesi, esprimendo una forte domanda di nuova regolamentazione, nell’industria finanziaria in primo luogo, ma non solo. Sul secondo fronte, si è visto come l’intero “sistema della responsabilità sociale” – sviluppatosi attraverso la codifica e la verifica di best practices alle quali le imprese potessero ispirare la propria azione allo scopo di potersi definire “responsabili” – abbia sortito risultati insoddisfacenti, non riuscendo sempre a garantire coerenza tra enunciazione di principi e comportamenti concreti. La conclusione è che, non potendo né la regolamentazione né le practices in tema di responsabilità costituire una assicurazione efficace rispetto al rischio di degenerazione del sistema, solo un’azione della coalizione di governo dell’impresa autenticamente ispirata a principi di eticità e di responsabilità possa costituire premessa di uno sviluppo sostenibile, e dunque stabile, del sistema economico. In questo quadro la regolamentazione ha la funzione di ridurre il costo dei comportamenti responsabili e questi ultimi rivelano il proprio profilo di utilità garantendo la stabilità dell’impresa nel medio lungo periodo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/213742
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