In Gran Bretagna, nelle elezioni del 2005 aveva votato solo il 43% degli elettori tra i 18 e i 25 anni, contro l’80% dei cittadini sopra i 65. Si tratta di un trend internazionale: secondo Martin Wattenberg, “una frattura molto profonda si è apertatra i giovani e gli anziani per quanto riguarda l’interesse verso la politica, l’informazione sulla politica attraverso i media, le conoscenze politiche e la partecipazione al voto”. Il fenomeno era particolarmente rilevante negli Stati Uniti (con una parziale inversione di tendenza nel 2008 grazie alla candidatura Obama) ma in 17 dei 19 paesi dell’OCSE la partecipazione al voto è scesa in modo significativo tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta. Vari autori hanno descritto il disinteresse e il cinismo politico delle nuove generazioni e osservato come in numerosi paesi le sezioni giovanili di partiti e sindacati abbiano subito una costante emorragia di iscritti nel corso degli anni. La domanda se si possa fare qualcosa per contrastare il calo della partecipazione elettorale in gran parte delle democrazie occidentali è quindi d’attualità. Questa ricerca analizza la struttura del voto di classe emersa dalle ultime elezioni generali britanniche, con particolare riferimento al voto giovanile e alle inclinazioni di voto delle future generazioni, monitorate attraverso un esperimento condotto nelle scuole superiori secondarie del Regno Unito.
Il voto degli studenti inglesi
MORINI, MARCO
2010-01-01
Abstract
In Gran Bretagna, nelle elezioni del 2005 aveva votato solo il 43% degli elettori tra i 18 e i 25 anni, contro l’80% dei cittadini sopra i 65. Si tratta di un trend internazionale: secondo Martin Wattenberg, “una frattura molto profonda si è apertatra i giovani e gli anziani per quanto riguarda l’interesse verso la politica, l’informazione sulla politica attraverso i media, le conoscenze politiche e la partecipazione al voto”. Il fenomeno era particolarmente rilevante negli Stati Uniti (con una parziale inversione di tendenza nel 2008 grazie alla candidatura Obama) ma in 17 dei 19 paesi dell’OCSE la partecipazione al voto è scesa in modo significativo tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta. Vari autori hanno descritto il disinteresse e il cinismo politico delle nuove generazioni e osservato come in numerosi paesi le sezioni giovanili di partiti e sindacati abbiano subito una costante emorragia di iscritti nel corso degli anni. La domanda se si possa fare qualcosa per contrastare il calo della partecipazione elettorale in gran parte delle democrazie occidentali è quindi d’attualità. Questa ricerca analizza la struttura del voto di classe emersa dalle ultime elezioni generali britanniche, con particolare riferimento al voto giovanile e alle inclinazioni di voto delle future generazioni, monitorate attraverso un esperimento condotto nelle scuole superiori secondarie del Regno Unito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.