La regione della Tyanitide settentrionale, come più volte sottolineato, è un territorio ancora da scoprire e questo la rende terreno vergine anche per un approccio di studio scientifico sui manufatti archeologici. In questo contributo, sono presentati i risultati preliminari dello studio petrografico dei manufatti ceramici raccolti presso il sito di Kınık Höyük. Oltre 700 frammenti ceramici sono stati sottoposti a una puntuale osservazione macroscopica, con l’ausilio di un microscopio stereoscopico, che permette di osservare dettagli tessiturali e composizionali con un buon dettaglio. I principali scopi perseguiti in questa prima fase di studio archeometrico hanno riguardato la caratterizzazione degli impasti ceramici, l’individuazione delle probabili aree di approvvigionamento delle materie prime (argille e/o degrassanti) e, da ultimo, l’integrazione dei dati materici con gli aspetti archeologici. Il riconoscimento di differenti assetti tessiturali e associazioni mineralogico-petrografiche ha portato alla individuazione di numerosi gruppi di impasto (oltre 40) distribuiti lungo un intervallo cronologico che va dall’età del Tardo Bronzo all’età Ellenistica. La natura degli inclusi aplastici, cioè di natura non argillosa, indica due domini geologici principali per la provenienza delle materie prime: il Massiccio di Niğde, che fa parte del Complesso Cristallino dell’Anatolia centrale, e la Provincia Vulcanica della Cappadocia. La correlazione tra tipi di impasto e forme diagnostiche ha inoltre permesso di collocare alcuni specifici impasti in un preciso orizzonte cronologico, determinandone un significativo “aspetto datante”. I risultati raggiunti, seppur in maniera preliminare, hanno aperto la strada non solo alla interpretazione della distribuzione cronologica dei differenti impasti ceramici a Kınık Höyük, ma anche a ipotesi sull’utilizzo delle materie prime nel tempo.

The pottery of Southern Cappadocia: preliminary petrographic analyses of sherds from Northern Tyanitis.

BASSO, ELENA
2010-01-01

Abstract

La regione della Tyanitide settentrionale, come più volte sottolineato, è un territorio ancora da scoprire e questo la rende terreno vergine anche per un approccio di studio scientifico sui manufatti archeologici. In questo contributo, sono presentati i risultati preliminari dello studio petrografico dei manufatti ceramici raccolti presso il sito di Kınık Höyük. Oltre 700 frammenti ceramici sono stati sottoposti a una puntuale osservazione macroscopica, con l’ausilio di un microscopio stereoscopico, che permette di osservare dettagli tessiturali e composizionali con un buon dettaglio. I principali scopi perseguiti in questa prima fase di studio archeometrico hanno riguardato la caratterizzazione degli impasti ceramici, l’individuazione delle probabili aree di approvvigionamento delle materie prime (argille e/o degrassanti) e, da ultimo, l’integrazione dei dati materici con gli aspetti archeologici. Il riconoscimento di differenti assetti tessiturali e associazioni mineralogico-petrografiche ha portato alla individuazione di numerosi gruppi di impasto (oltre 40) distribuiti lungo un intervallo cronologico che va dall’età del Tardo Bronzo all’età Ellenistica. La natura degli inclusi aplastici, cioè di natura non argillosa, indica due domini geologici principali per la provenienza delle materie prime: il Massiccio di Niğde, che fa parte del Complesso Cristallino dell’Anatolia centrale, e la Provincia Vulcanica della Cappadocia. La correlazione tra tipi di impasto e forme diagnostiche ha inoltre permesso di collocare alcuni specifici impasti in un preciso orizzonte cronologico, determinandone un significativo “aspetto datante”. I risultati raggiunti, seppur in maniera preliminare, hanno aperto la strada non solo alla interpretazione della distribuzione cronologica dei differenti impasti ceramici a Kınık Höyük, ma anche a ipotesi sull’utilizzo delle materie prime nel tempo.
2010
9788882581145
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