Intelligente e sofisticata, fredda e appassionata, tragica e multiforme, sono solo alcuni degli aggettivi utilizzati per descrivere il talento naturale e la ricercata arte di Isabelle Huppert, raffinata e straordinaria interprete del cinema e del teatro francese, conosciuta e apprezzata a livello internazionale. Il volume propone una lettura critica della figura attoriale di questa coraggiosa artista che ha saputo trasformare sagacemente la propria immagine e incarnare modelli femminili di volta in volta fragili, dolorosi, scomodi, sconvolgenti, ambigui, assolutamente atipici. Ripercorrendo sinteticamente la ricca e ancora incompleta filmografia esistente e analizzando la ricezione da parte della critica italiana e francese, si dà conto delle importanti collaborazioni con cineasti del calibro di Cimino, Ferreri, Godard, Haneke, Pialat, Schroeter, Tavernier e molti altri che ricorrono al fascino impenetrabile dell'attrice plasmando personaggi che si imprimono indelebili nella memoria dello spettatore. Ma sono le pellicole di Chabrol che fissano i gesti, i "tropismi", le intuizioni più felici che la Huppert matura e vive sulla propria pelle, sul volto intenso, nel fisico asciutto. Perché la straordinaria capacità di questa attrice, come suggerisce Elfriede Jelinek, è che non si limita a rappresentare, ma "è".

Isabelle Huppert. La seduzione ambigua

TOSCHI, DEBORAH
2010-01-01

Abstract

Intelligente e sofisticata, fredda e appassionata, tragica e multiforme, sono solo alcuni degli aggettivi utilizzati per descrivere il talento naturale e la ricercata arte di Isabelle Huppert, raffinata e straordinaria interprete del cinema e del teatro francese, conosciuta e apprezzata a livello internazionale. Il volume propone una lettura critica della figura attoriale di questa coraggiosa artista che ha saputo trasformare sagacemente la propria immagine e incarnare modelli femminili di volta in volta fragili, dolorosi, scomodi, sconvolgenti, ambigui, assolutamente atipici. Ripercorrendo sinteticamente la ricca e ancora incompleta filmografia esistente e analizzando la ricezione da parte della critica italiana e francese, si dà conto delle importanti collaborazioni con cineasti del calibro di Cimino, Ferreri, Godard, Haneke, Pialat, Schroeter, Tavernier e molti altri che ricorrono al fascino impenetrabile dell'attrice plasmando personaggi che si imprimono indelebili nella memoria dello spettatore. Ma sono le pellicole di Chabrol che fissano i gesti, i "tropismi", le intuizioni più felici che la Huppert matura e vive sulla propria pelle, sul volto intenso, nel fisico asciutto. Perché la straordinaria capacità di questa attrice, come suggerisce Elfriede Jelinek, è che non si limita a rappresentare, ma "è".
2010
9788880125303
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/234089
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