A partire da un'analisi della nozione di sublime della Critica del giudizio di Kant, secondo cui il sublime non è un oggetto, ma pensiero del limite, il saggio propone una nozione di immagine connessa ad assenza e sottrazione. In quanto presentificazione di un assente, il sublime si annida in ogni esperienza del senso e nutre di sé la stessa funzione immaginativa, che è ricondotta alla finzione in quanto economia del senso non sostitutiva, ma supplementare. La parte finale del contributo analizza alcune declinazioni del tema del sublime nell'arte contemporanea (Francis Bacon, Studio Azzurro, Tino Seghal)
Divenire figura. Le immagini tra memoria, desiderio e sublime
BORUTTI, SILVANA
2011-01-01
Abstract
A partire da un'analisi della nozione di sublime della Critica del giudizio di Kant, secondo cui il sublime non è un oggetto, ma pensiero del limite, il saggio propone una nozione di immagine connessa ad assenza e sottrazione. In quanto presentificazione di un assente, il sublime si annida in ogni esperienza del senso e nutre di sé la stessa funzione immaginativa, che è ricondotta alla finzione in quanto economia del senso non sostitutiva, ma supplementare. La parte finale del contributo analizza alcune declinazioni del tema del sublime nell'arte contemporanea (Francis Bacon, Studio Azzurro, Tino Seghal)File in questo prodotto:
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