In linea con la decisine annotata si ritiene che la disciplina del divieto di "contestazioni a catena" ex art. 297 comma 3 c.p.p. non sia applicabile nell'ipotesi di successive ordinanze cautelari concernenti il medesimo reato permanente, allorché la condotta criminosa si protragga oltre la emissione del primo provvedimento cautelare. Infatti, benché la soluzione ritenuta preferibile possa apparire in contrasto con l'unitarietà della struttura del reato permanente, diversamente opinando, si finirebbe per privare il meccanismo dell'accertamento penale dello strumento cautelare rispetto a fatti non ancora commessi, pur se convenzionalmente collegati ad altri, per i quali già si procede, da un unico vincolo legislativamente definito.
Reato permanente e identità del fatto nella disciplina del divieto di 'contestazione a catena' ex art. 297 comma 3 c.p.p.
GIULIANI, LIVIA
2006-01-01
Abstract
In linea con la decisine annotata si ritiene che la disciplina del divieto di "contestazioni a catena" ex art. 297 comma 3 c.p.p. non sia applicabile nell'ipotesi di successive ordinanze cautelari concernenti il medesimo reato permanente, allorché la condotta criminosa si protragga oltre la emissione del primo provvedimento cautelare. Infatti, benché la soluzione ritenuta preferibile possa apparire in contrasto con l'unitarietà della struttura del reato permanente, diversamente opinando, si finirebbe per privare il meccanismo dell'accertamento penale dello strumento cautelare rispetto a fatti non ancora commessi, pur se convenzionalmente collegati ad altri, per i quali già si procede, da un unico vincolo legislativamente definito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.