Nell’89 d.C. Marziale, forte di un ormai consolidato successo di pubblico, cerca di conquistarsi il favore di Domiziano al quale dedica l’Epigrammaton liber quintus che, per rispetto nei confronti dell’imperatore e a differenza dei precedenti, è volutamente privo di oscenità. All’ultimo dei Flavi viene tributata nella sezione iniziale del libro un’articolata celebrazione che sapientemente abbina al recupero di illustri precedenti augustei l’umorismo arguto tipico dell’epigramma marzialiano e che, secondo una logica prettamente commerciale di do ut des, si conclude con un’esplicita richiesta di Patronage indirizzata al nuovo Augusto, invitato a essere anche un nuovo Mecenate. Con il procedere della raccolta a ricevere le maggiori attenzioni da parte del poeta sono invece i suoi amici e patroni, variamente chiamati in causa e omaggiati a partire dalla seconda decina di testi, quando gli epigrammi cortigiani iniziano a lasciare il posto a componimenti ora di argomento letterario ora attinenti la festa dei Saturnali, occasione in cui il libro quinto è stato pubblicato. Nella parte centrale e finale della raccolta predominano, sia pure nel costante rispetto del principio della varietas, testi di carattere realistico, scommatico e anti-mitologico i quali forniscono una vivida rappresentazione della società romana del tempo e offrono momenti di divertimento al lettore comune, prima che negli epigrammi explicitari Marziale torni a coinvolgere amici e patroni e a parlare di letteratura e di Saturnali, facendo significativamente coincidere la fine del libro con la fine della festa. Il libro quinto è caratterizzato dalla presenza di un ciclo ispirato al ripristino da parte di Domiziano della lex Roscia theatralis e ospita un celebre dittico in lode e in morte di Erotion, vernula del poeta scomparsa in tenera età.
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Titolo: | M. Valerii Martialis epigrammaton liber quintus, introduzione, edizione critica, traduzione e commento |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2011 |
Abstract: | Nell’89 d.C. Marziale, forte di un ormai consolidato successo di pubblico, cerca di conquistarsi il favore di Domiziano al quale dedica l’Epigrammaton liber quintus che, per rispetto nei confronti dell’imperatore e a differenza dei precedenti, è volutamente privo di oscenità. All’ultimo dei Flavi viene tributata nella sezione iniziale del libro un’articolata celebrazione che sapientemente abbina al recupero di illustri precedenti augustei l’umorismo arguto tipico dell’epigramma marzialiano e che, secondo una logica prettamente commerciale di do ut des, si conclude con un’esplicita richiesta di Patronage indirizzata al nuovo Augusto, invitato a essere anche un nuovo Mecenate. Con il procedere della raccolta a ricevere le maggiori attenzioni da parte del poeta sono invece i suoi amici e patroni, variamente chiamati in causa e omaggiati a partire dalla seconda decina di testi, quando gli epigrammi cortigiani iniziano a lasciare il posto a componimenti ora di argomento letterario ora attinenti la festa dei Saturnali, occasione in cui il libro quinto è stato pubblicato. Nella parte centrale e finale della raccolta predominano, sia pure nel costante rispetto del principio della varietas, testi di carattere realistico, scommatico e anti-mitologico i quali forniscono una vivida rappresentazione della società romana del tempo e offrono momenti di divertimento al lettore comune, prima che negli epigrammi explicitari Marziale torni a coinvolgere amici e patroni e a parlare di letteratura e di Saturnali, facendo significativamente coincidere la fine del libro con la fine della festa. Il libro quinto è caratterizzato dalla presenza di un ciclo ispirato al ripristino da parte di Domiziano della lex Roscia theatralis e ospita un celebre dittico in lode e in morte di Erotion, vernula del poeta scomparsa in tenera età. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11571/304105 |
ISBN: | 9788875645045 |
Appare nelle tipologie: | 3.7 Commento scientifico |