Il titolo del volume esprime lo stretto rapporto tra Chiesa e società locale, sperimentando e confermando in questo senso le innovative intuizioni, tuttora valide ed attuali, espresse alcuni decenni or sono da Cinzio Violante. La pieve di San Lorenzo di Voghera, sorta come prodotto della ferma volontà vescovile di consolidare la propria giurisdizione su un territorio di confine, per alcuni secoli resta soprattutto la Chiesa del presule tortonese: le istituzioni ecclesiastiche locali si costituiscono in roccaforte per prevenire e parare i colpi delle strutture politiche, opponendosi con posizioni di forza alla penetrazione pavese in quella fascia territoriale dell’Oltrepò. Nel basso medioevo il potere episcopale e la struttura pievana pervengono ad un assestamento ed alla definizione di aree di competenza in cui i rapporti gerarchici ed istituzionali si esprimono con contorni più netti, adeguandosi al processo evolutivo di una società in trasformazione. Ancora nel Quattrocento emerge il modello di una chiesa matrice intesa come centro della vita religiosa di un distretto territoriale, immagine di una “consistenza ecclesiastica” che diventava richiamo e punto di riferimento per la vita non solo spirituale ma anche civile e politica della comunità.

Chiesa e società locale. La pieve di Voghera nel medioevo.

FORZATTI, GIOVANNA
2006-01-01

Abstract

Il titolo del volume esprime lo stretto rapporto tra Chiesa e società locale, sperimentando e confermando in questo senso le innovative intuizioni, tuttora valide ed attuali, espresse alcuni decenni or sono da Cinzio Violante. La pieve di San Lorenzo di Voghera, sorta come prodotto della ferma volontà vescovile di consolidare la propria giurisdizione su un territorio di confine, per alcuni secoli resta soprattutto la Chiesa del presule tortonese: le istituzioni ecclesiastiche locali si costituiscono in roccaforte per prevenire e parare i colpi delle strutture politiche, opponendosi con posizioni di forza alla penetrazione pavese in quella fascia territoriale dell’Oltrepò. Nel basso medioevo il potere episcopale e la struttura pievana pervengono ad un assestamento ed alla definizione di aree di competenza in cui i rapporti gerarchici ed istituzionali si esprimono con contorni più netti, adeguandosi al processo evolutivo di una società in trasformazione. Ancora nel Quattrocento emerge il modello di una chiesa matrice intesa come centro della vita religiosa di un distretto territoriale, immagine di una “consistenza ecclesiastica” che diventava richiamo e punto di riferimento per la vita non solo spirituale ma anche civile e politica della comunità.
2006
9788883142802
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