Il lavoro è un riesame del passo di Tucidide relativo al metodo della resa storiografica dei discorsi (Thuc. 1.22.1). Sulla base di paralleli interni e di passi di altri autori per la prima volta messi a frutto (Plat. Phdr. 228d) viene motivata la proposta di una traduzione i cui punti caratterizzanti sono il valore potenziale assegnato a /an ... eipein/, la funzione di /malista/ come accentuatore modale, il valore pragmatico e non retorico di /ta deonta/ («ciò che si deve fare»), e infine il significato di /xympasa gnome/ come «complesso del ragionamento» svolto dagli oratori. Ne risulta un quadro del metodo relativo ai logoi in cui Tucidide dichiara di perseguire la maggiore probabilità raggiungibile nella ricerca di aderenza ai discorsi reali; il metodo riguardante gli erga (1.22.2) appare dunque in continuità e non in opposizione rispetto alla sezione sui logoi. L’analisi offre lo spunto per una riflessione storico-storiografica sull’immagine di Tucidide negli studi dell’ultimo trentennio: si rileva e si indaga l’apparente paradosso per cui il Tucidide postmoderno di W. R. Connor coincide con il Tucidide iperstoricizzato di V. J. Hunter o di N. Loraux. La «filologia dell’alterità», che cerca di cogliere la specificità esclusiva dell’antico, mostra i suoi legami con la cultura postmoderna e, in particolare, risulta risentire delle teorie storiografiche costruttiviste di H. White e F. Ankersmit.
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Titolo: | The Enigma of Discourse: A View of Thucydides | |
Autori: | ||
Data di pubblicazione: | 2007 | |
Abstract: | Il lavoro è un riesame del passo di Tucidide relativo al metodo della resa storiografica dei discorsi (Thuc. 1.22.1). Sulla base di paralleli interni e di passi di altri autori per la prima volta messi a frutto (Plat. Phdr. 228d) viene motivata la proposta di una traduzione i cui punti caratterizzanti sono il valore potenziale assegnato a /an ... eipein/, la funzione di /malista/ come accentuatore modale, il valore pragmatico e non retorico di /ta deonta/ («ciò che si deve fare»), e infine il significato di /xympasa gnome/ come «complesso del ragionamento» svolto dagli oratori. Ne risulta un quadro del metodo relativo ai logoi in cui Tucidide dichiara di perseguire la maggiore probabilità raggiungibile nella ricerca di aderenza ai discorsi reali; il metodo riguardante gli erga (1.22.2) appare dunque in continuità e non in opposizione rispetto alla sezione sui logoi. L’analisi offre lo spunto per una riflessione storico-storiografica sull’immagine di Tucidide negli studi dell’ultimo trentennio: si rileva e si indaga l’apparente paradosso per cui il Tucidide postmoderno di W. R. Connor coincide con il Tucidide iperstoricizzato di V. J. Hunter o di N. Loraux. La «filologia dell’alterità», che cerca di cogliere la specificità esclusiva dell’antico, mostra i suoi legami con la cultura postmoderna e, in particolare, risulta risentire delle teorie storiografiche costruttiviste di H. White e F. Ankersmit. | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11571/33193 | |
ISBN: | 9781405102162 | |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |