Prendendo le mosse da un preliminare richiamo alle ragioni che orientarono Carlo Rosselli e Gaetano Salvemini nella scelta dei loro rispettivi contesti d’esilio si analizzano i loro rispettivi legami culturali e ideali con il contesto francese leggendone in parallelo e in contradditorio le esperienze, i giudizi e le prospettive. Parigi, il Quai d’Orsay, Napoleone I e Napoleone III, Jean Jaurés e Raymond Poincaré, Eduard Herriot, Léon Blum, Pierre Laval, Leon Johaux, e poi ancora SFIO e SGT, i néos e la Ligue si affacciano continuamente nel dialogo epistolare tra i due antifascisti a chiarire la centralità che la Francia occupa nelle loro speranze e timori . Ma in quale Francia essi si riconoscono e quale alimenta invece scontento, estraneità e critiche? Quali modelli e chiavi di lettura storico-politiche la Francia di quegli anni offre loro per decifrare il futuro dell’Europa e quali connessioni intravvedono con le sorti della libertà e della democrazia in Italia? Tali quesiti, trama di una riflessione che accompagna nel tempo la loro esperienza e, più in generale, coinvolge tutto il fuoruscitismo italiano, sono affontati in queste pagine alla luce anche dei rapporti di solidarietà , affinità o polemica ch'essi conobbero nel milieu politico-culturale francese.
Rosselli, Salvemini e la Francia: esperienze d'esilio, giudizi e discussioni
SIGNORI, ELISA
2011-01-01
Abstract
Prendendo le mosse da un preliminare richiamo alle ragioni che orientarono Carlo Rosselli e Gaetano Salvemini nella scelta dei loro rispettivi contesti d’esilio si analizzano i loro rispettivi legami culturali e ideali con il contesto francese leggendone in parallelo e in contradditorio le esperienze, i giudizi e le prospettive. Parigi, il Quai d’Orsay, Napoleone I e Napoleone III, Jean Jaurés e Raymond Poincaré, Eduard Herriot, Léon Blum, Pierre Laval, Leon Johaux, e poi ancora SFIO e SGT, i néos e la Ligue si affacciano continuamente nel dialogo epistolare tra i due antifascisti a chiarire la centralità che la Francia occupa nelle loro speranze e timori . Ma in quale Francia essi si riconoscono e quale alimenta invece scontento, estraneità e critiche? Quali modelli e chiavi di lettura storico-politiche la Francia di quegli anni offre loro per decifrare il futuro dell’Europa e quali connessioni intravvedono con le sorti della libertà e della democrazia in Italia? Tali quesiti, trama di una riflessione che accompagna nel tempo la loro esperienza e, più in generale, coinvolge tutto il fuoruscitismo italiano, sono affontati in queste pagine alla luce anche dei rapporti di solidarietà , affinità o polemica ch'essi conobbero nel milieu politico-culturale francese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.