Luciano Bolis e Franco Fortini, approdati entrambi, per vie diverse, ad una scelta inequivoca di opposizione antifascista, condivisero nei mesi dell’esilio svizzero, durante la seconda guerra mondiale, l’esigenza non solo di fare i conti con il loro personale passato, ma anche d’interrogarsi sull’autobiografia della loro generazione, oggetto e soggetto dell’ambizioso esperimento di costruzione di una “gioventù di Stato”, protagonista, fino alla morte in guerra, di miti e riti centrali nell’architettura politica e ideale del regime. Il loro sforzo di autocoscienza s’incrociò con la curiosità intellettuale di chi, dopo un ventennio di estraniamento dall’Italia e di frustrante progettazione antifascista, intendeva decifrare l’enigma della generazione littoria e trarne indicazioni per il futuro. Fernando Schiavetti e Ignazio Silone, nei modi a loro congeniali, stimolarono il dialogo con quei giovani che, in corpore vili ,avevano vissuto l’esperienza dell’inquadramento totalitario, ma che, d’altronde, poco o nulla conoscevano dell’antifascismo organizzato e da decenni fuoruscito: ne vennero interventi di riflessione critica e autocritica, in parte inediti, qui analizzati, discussi e inscritti nel quadro di un incontro intergenerazionale proiettato sul futuro della ricostruzione democratica dell'Italia.
Generazioni a confronto. Fortini, Bolis e un dibattito su giovani e fascismo nella Zurigo di Silone
SIGNORI, ELISA
2011-01-01
Abstract
Luciano Bolis e Franco Fortini, approdati entrambi, per vie diverse, ad una scelta inequivoca di opposizione antifascista, condivisero nei mesi dell’esilio svizzero, durante la seconda guerra mondiale, l’esigenza non solo di fare i conti con il loro personale passato, ma anche d’interrogarsi sull’autobiografia della loro generazione, oggetto e soggetto dell’ambizioso esperimento di costruzione di una “gioventù di Stato”, protagonista, fino alla morte in guerra, di miti e riti centrali nell’architettura politica e ideale del regime. Il loro sforzo di autocoscienza s’incrociò con la curiosità intellettuale di chi, dopo un ventennio di estraniamento dall’Italia e di frustrante progettazione antifascista, intendeva decifrare l’enigma della generazione littoria e trarne indicazioni per il futuro. Fernando Schiavetti e Ignazio Silone, nei modi a loro congeniali, stimolarono il dialogo con quei giovani che, in corpore vili ,avevano vissuto l’esperienza dell’inquadramento totalitario, ma che, d’altronde, poco o nulla conoscevano dell’antifascismo organizzato e da decenni fuoruscito: ne vennero interventi di riflessione critica e autocritica, in parte inediti, qui analizzati, discussi e inscritti nel quadro di un incontro intergenerazionale proiettato sul futuro della ricostruzione democratica dell'Italia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.