La dimensione artigianale della sceneggiatura italiana del secondo dopoguerra, il clima di fervida collaborazione che regnava in quegli anni di rinnovamento sono restituiti dall’autrice, attraverso le testimonianze e i ricordi dei suoi protagonisti, nella prima parte del volume. Maturata in questo contesto, la vicenda de “Il bandito” di Lattuada, viene affrontata nella seconda parte del testo come caso esemplare: si analizzano le scritture che ne hanno messo a punto la storia e quelle che a distanza di un decennio l’hanno riscritta sotto forma di cineromanzo. Sono infine riproposti i materiali sui film ritrovati presso l’Archivio storico del film della Fondazione Cineteca Italiana a Milano.

Botteghe di scrittura per il cinema italiano

VILLA, FEDERICA
2002-01-01

Abstract

La dimensione artigianale della sceneggiatura italiana del secondo dopoguerra, il clima di fervida collaborazione che regnava in quegli anni di rinnovamento sono restituiti dall’autrice, attraverso le testimonianze e i ricordi dei suoi protagonisti, nella prima parte del volume. Maturata in questo contesto, la vicenda de “Il bandito” di Lattuada, viene affrontata nella seconda parte del testo come caso esemplare: si analizzano le scritture che ne hanno messo a punto la storia e quelle che a distanza di un decennio l’hanno riscritta sotto forma di cineromanzo. Sono infine riproposti i materiali sui film ritrovati presso l’Archivio storico del film della Fondazione Cineteca Italiana a Milano.
2002
8831778099
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/370879
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