Come risulta da una epistola di Plinio il Giovane, Nepote proveniva dalla stessa città, dal nomen illustre, che aveva dato i natali a Tito Cazio, figura identificabile con un filosofo epicureo d’estrazione insubre criticato da Cicerone; questa testimonianza, combinata con quella di Plinio il Vecchio, il quale definisce Nepote, genericamente, “abitante del Po” (Padi accola), induce a cercare la patria di Nepote nell’area compresa tra Ticino, Po e Adda, confini naturali dell’antica Insubria. Oltre l’Adda ci porta invece una tradizione umanistica, dalle origini incerte e verosimilmente condizionata dalla dedica del libellus catulliano (Corneli tibi), la quale vuole Nepote originario di Verona e potrebbe a sua volta aver alimentato la notizia secondo cui Nepote sarebbe nato a Ostiglia, vicus del territorio veronese sul corso inferiore del Po. Tornando all’Insubria, tra le città della zona le più illustri erano certo Mediolanum, che però non è vicina al Po, e Ticinum, non lontana invece dal Grande Fiume e riconosciuta già da Mommsen e dalla Malcovati come patria di Nepote. Il fatto che Plinio il Vecchio, poco prima di definire Nepote Padi accola, menzioni proprio Ticinum come città non procul a Pado potrebbe rappresentare un indizio ulteriore a favore dell’origine pavese di Nepote, il che tuttavia non adombra comunque la grande attenzione tributata in passato a quest’autore, anche nella forma monumentale di statue onorifiche, prima da Verona e poi da Ostiglia. Quest’ultima in particolare, per i suoi meriti storici, ha certo titolo per essere considerata la patria di Nepote, se non sul piano strettamente filologico, senz’altro su quello morale.
Un Padi accola e i suoi municipes: rileggendo le testimonianze antiche sul luogo natale di Cornelio Nepote.
CANOBBIO, ALBERTO
2013-01-01
Abstract
Come risulta da una epistola di Plinio il Giovane, Nepote proveniva dalla stessa città, dal nomen illustre, che aveva dato i natali a Tito Cazio, figura identificabile con un filosofo epicureo d’estrazione insubre criticato da Cicerone; questa testimonianza, combinata con quella di Plinio il Vecchio, il quale definisce Nepote, genericamente, “abitante del Po” (Padi accola), induce a cercare la patria di Nepote nell’area compresa tra Ticino, Po e Adda, confini naturali dell’antica Insubria. Oltre l’Adda ci porta invece una tradizione umanistica, dalle origini incerte e verosimilmente condizionata dalla dedica del libellus catulliano (Corneli tibi), la quale vuole Nepote originario di Verona e potrebbe a sua volta aver alimentato la notizia secondo cui Nepote sarebbe nato a Ostiglia, vicus del territorio veronese sul corso inferiore del Po. Tornando all’Insubria, tra le città della zona le più illustri erano certo Mediolanum, che però non è vicina al Po, e Ticinum, non lontana invece dal Grande Fiume e riconosciuta già da Mommsen e dalla Malcovati come patria di Nepote. Il fatto che Plinio il Vecchio, poco prima di definire Nepote Padi accola, menzioni proprio Ticinum come città non procul a Pado potrebbe rappresentare un indizio ulteriore a favore dell’origine pavese di Nepote, il che tuttavia non adombra comunque la grande attenzione tributata in passato a quest’autore, anche nella forma monumentale di statue onorifiche, prima da Verona e poi da Ostiglia. Quest’ultima in particolare, per i suoi meriti storici, ha certo titolo per essere considerata la patria di Nepote, se non sul piano strettamente filologico, senz’altro su quello morale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.