Le abilità visuomotorie sono alla base di una vasta gamma di azioni quotidiane. La corretta programmazione del recupero di pazienti che, a seguito di menomazioni a carico del sistema nervoso centrale, subiscono una compromissione di tali abilità, richiede lo sviluppo di sistemi di valutazione in grado di stabilire quantitativamente quale dei livelli di organizzazione del sistema visuomotorio sia coinvolto. Basandoci sulle assunzioni proposte agli inizi degli anni Novanta da Milner e Goodale riguardo all’esistenza di due vie di processamento dell’informazione visiva (ventral stream e dorsal stream) che interagiscono nella pianificazione e nella programmazione del movimento, il nostro studio si è proposto di validare l’utilizzo di una metodica in grado di valutare quantitativamente e selettivamente le abilità percettive e visuomotorie connesse, rispettivamente, a tali vie. Diciannove soggetti non patologici destrimani (età media 22.8 anni ±3.18) hanno partecipato all’esperimento. Sono state somministrate prove di puntamento ritardato, di pantomima di distanza ritardata e di indicazione della posizione opposta a quella ricordata sull’asse orizzontale per la valutazione del ventral stream; prove di afferramento e di puntamento immediato per la valutazione del dorsal stream. Le varie prove sono state filmate ed elaborate con il software di videoanalisi Dartfish ProSuite. L’analisi statistica dei risultati ha confermato vari pattern già noti in letteratura tra cui la predominanza attenzionale per i campi visivi in alto a sinistra, la predominanza del tono flessorio nei movimenti dell’arto superiore eseguiti nello spazio peripersonale prossimale, la tendenza a sovrastimare distanze ridotte e a sottostimare distanze maggiori, l’evitamento di stimoli di riferimento. Pertanto possiamo concludere che la metodica è affidabile ed è resa vantaggiosa dalle caratteristiche di relativa semplicità e completa trasportabilità

Una metodica innovativa per la valutazione quantitativa di abilità visuomotorie

BEJOR, MAURIZIO;CHIAPPEDI, MATTEO ALESSIO;
2012-01-01

Abstract

Le abilità visuomotorie sono alla base di una vasta gamma di azioni quotidiane. La corretta programmazione del recupero di pazienti che, a seguito di menomazioni a carico del sistema nervoso centrale, subiscono una compromissione di tali abilità, richiede lo sviluppo di sistemi di valutazione in grado di stabilire quantitativamente quale dei livelli di organizzazione del sistema visuomotorio sia coinvolto. Basandoci sulle assunzioni proposte agli inizi degli anni Novanta da Milner e Goodale riguardo all’esistenza di due vie di processamento dell’informazione visiva (ventral stream e dorsal stream) che interagiscono nella pianificazione e nella programmazione del movimento, il nostro studio si è proposto di validare l’utilizzo di una metodica in grado di valutare quantitativamente e selettivamente le abilità percettive e visuomotorie connesse, rispettivamente, a tali vie. Diciannove soggetti non patologici destrimani (età media 22.8 anni ±3.18) hanno partecipato all’esperimento. Sono state somministrate prove di puntamento ritardato, di pantomima di distanza ritardata e di indicazione della posizione opposta a quella ricordata sull’asse orizzontale per la valutazione del ventral stream; prove di afferramento e di puntamento immediato per la valutazione del dorsal stream. Le varie prove sono state filmate ed elaborate con il software di videoanalisi Dartfish ProSuite. L’analisi statistica dei risultati ha confermato vari pattern già noti in letteratura tra cui la predominanza attenzionale per i campi visivi in alto a sinistra, la predominanza del tono flessorio nei movimenti dell’arto superiore eseguiti nello spazio peripersonale prossimale, la tendenza a sovrastimare distanze ridotte e a sottostimare distanze maggiori, l’evitamento di stimoli di riferimento. Pertanto possiamo concludere che la metodica è affidabile ed è resa vantaggiosa dalle caratteristiche di relativa semplicità e completa trasportabilità
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