Il lavoro si propone di analizzare l’approvvigionamento alimentare di Valencia fra il 1650 e il 1763, attraverso lo studio degli «autos de buen gobierno» emanati dalle autorità municipali in quel lasso di tempo. In tal modo si vuole abbandonare l’approccio tradizionale incentrato quasi esclusivamente sull’annona frumentaria, per affermare l’importanza durante l’ancien régime anche di altri consumi alimentari, per esempio di frutta, verdura, carne, pesce e formaggio. La documentazione utilizzata è di natura giuridica, gli autos de buen gobierno promulgati dalle autorità municipali, in virtù dei quali è possibile affrancarsi dall’impostazione eccessivamente quantitativa degli studi tradizionali a favore di un approccio più attento agli aspetti qualitativi e all’analisi delle componenti sociali, istituzionali e giuridiche. Alla luce di tale documentazione è comprovata la minor dipendenza dal frumento dei consumi valenciani e la sussistenza di una dieta più variegata rispetto a quanto contemplato dagli studi tradizionali, ma anche l’aggravarsi dei problemi annonari della città nella prima metà del secolo XVIII. Si palesa così la responsabilità del commercio speculativo in tale squilibrio, così come l’incapacità delle autorità e del sistema annonario di far fronte ai nuovi bisogni della città nel ’700. In tema di approvvigionamento alimentare è necessario quindi perseguire una prospettiva di analisi più complessa, sul piano metodologico ed euristico, per ottenere risultati più solidi e veritieri.

L’approvvigionamento di Valencia (1650-1763). Consumi, mercato e istituzioni

CORRITORE, RENZO PAOLO
2012-01-01

Abstract

Il lavoro si propone di analizzare l’approvvigionamento alimentare di Valencia fra il 1650 e il 1763, attraverso lo studio degli «autos de buen gobierno» emanati dalle autorità municipali in quel lasso di tempo. In tal modo si vuole abbandonare l’approccio tradizionale incentrato quasi esclusivamente sull’annona frumentaria, per affermare l’importanza durante l’ancien régime anche di altri consumi alimentari, per esempio di frutta, verdura, carne, pesce e formaggio. La documentazione utilizzata è di natura giuridica, gli autos de buen gobierno promulgati dalle autorità municipali, in virtù dei quali è possibile affrancarsi dall’impostazione eccessivamente quantitativa degli studi tradizionali a favore di un approccio più attento agli aspetti qualitativi e all’analisi delle componenti sociali, istituzionali e giuridiche. Alla luce di tale documentazione è comprovata la minor dipendenza dal frumento dei consumi valenciani e la sussistenza di una dieta più variegata rispetto a quanto contemplato dagli studi tradizionali, ma anche l’aggravarsi dei problemi annonari della città nella prima metà del secolo XVIII. Si palesa così la responsabilità del commercio speculativo in tale squilibrio, così come l’incapacità delle autorità e del sistema annonario di far fronte ai nuovi bisogni della città nel ’700. In tema di approvvigionamento alimentare è necessario quindi perseguire una prospettiva di analisi più complessa, sul piano metodologico ed euristico, per ottenere risultati più solidi e veritieri.
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