Il capitolare promulgato nell'anno 825 dall’imperatore carolingio Lotario (795-855) costituisce l’unico documento ufficiale sull’insegnamento superiore in Italia dalla fine dell’antichità fino all’inizio del secolo XI. Per questo tipo di insegnamento, il capitolare lotariano elencava nove città, nominando Pavia per prima e indicando solo in questo caso il nome del maestro designato: il monaco irlandese Dùngal. Rifacendosi alla più aggiornata letteratura secondaria internazionale, il saggio segnala l'importanza dei contributi scientifici di Dùngal e ne approfondisce diversi aspetti. I motivi di interesse sono notevoli perché si tratta di una figura che giocò un ruolo decisivo nei campi dell'astronomia e della cosmologia occidentale prima dell'influsso arabo. A Dùngal si deve in particolare il recupero delle parti astromiche presenti nell'opera di Macrobio e un influsso decisivo nel dare avvio nella scienza dell'occidente cristiano all'uso di rappresentazioni geometriche effettive in campo astronomico e cosmologico. Lo studio propone nuovi punti di vista circa l'orientamento di Dùngal sulla questione dell'ordine dei pianeti rispetto alla terra, considerata al centro del cosmo, e sulla competizione che ci fu tra i differenti punti di vista desumibili dalle opere di Plinio e di Macrobio. Sollevando dubbi sulla tesi corrente che le competenze necessarie per prevedere le eclissi fossero sopravvissute solo a Costantinopoli, si argomenta inoltre che ciò era alla portata di Dùngal e dei dotti a lui coevi riprendendo i dati di Ipparco sopravvissuti grazie alla mediazione della Naturalis Historia di Plinio.

Eclissi, cosmologia e diagrammi astronomici nell'età di Carlo Magno: I contributi del monaco Dúngal

FREGONESE, LUCIO
2012-01-01

Abstract

Il capitolare promulgato nell'anno 825 dall’imperatore carolingio Lotario (795-855) costituisce l’unico documento ufficiale sull’insegnamento superiore in Italia dalla fine dell’antichità fino all’inizio del secolo XI. Per questo tipo di insegnamento, il capitolare lotariano elencava nove città, nominando Pavia per prima e indicando solo in questo caso il nome del maestro designato: il monaco irlandese Dùngal. Rifacendosi alla più aggiornata letteratura secondaria internazionale, il saggio segnala l'importanza dei contributi scientifici di Dùngal e ne approfondisce diversi aspetti. I motivi di interesse sono notevoli perché si tratta di una figura che giocò un ruolo decisivo nei campi dell'astronomia e della cosmologia occidentale prima dell'influsso arabo. A Dùngal si deve in particolare il recupero delle parti astromiche presenti nell'opera di Macrobio e un influsso decisivo nel dare avvio nella scienza dell'occidente cristiano all'uso di rappresentazioni geometriche effettive in campo astronomico e cosmologico. Lo studio propone nuovi punti di vista circa l'orientamento di Dùngal sulla questione dell'ordine dei pianeti rispetto alla terra, considerata al centro del cosmo, e sulla competizione che ci fu tra i differenti punti di vista desumibili dalle opere di Plinio e di Macrobio. Sollevando dubbi sulla tesi corrente che le competenze necessarie per prevedere le eclissi fossero sopravvissute solo a Costantinopoli, si argomenta inoltre che ciò era alla portata di Dùngal e dei dotti a lui coevi riprendendo i dati di Ipparco sopravvissuti grazie alla mediazione della Naturalis Historia di Plinio.
2012
9788820510275
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