Secondo la teoria patogenetica classica formulata nel 1969 da J.R.Lloyd, l’enterocolite necrotizzante nel neonato prematuro (NEC) dovrebbe essere l’evento finale di un “cascata” che, partendo da un’ischemia intestinale “da stress”, induce alterazioni nella barriera mucosa intestinale con traslocazione e colonizzazione batterica della parete, perforazione e morte. Nuove ipotesi patogenetiche vedono invece la NEC come il risultato finale di una serie di squilibri indotti dall’immaturità del sistema gastrointestinale, delle funzioni digestive, della regolazione circolatoria, delle difese immunitarie del neonato. La vascolarizzazione intestinale è alterata in seguito a sovvertimenti nel sistema di regolazione vascolare intrinseco ed estrinseco; la barriera mucosa è alterata in conseguenza a squilibri fra segnali pro-infiammatori ed anti-infiammatori, che aggravano le lesioni della parete sino a determinarne la completa distruzione; la flora intestinale è squilibrata in favore dei batteri patogeni tanto da alterare le difese immunitarie intestinali. L’evento scatenante della NEC dovrebbe essere quindi un’apoptosi degli enterociti, seguita dallo scatenarsi della risposta infiammatoria come evento finale. Le misure preventive della NEC includono l’allattamento al seno, il ricorso a probiotici e ad antibiotici, l’incremento delle difese immunitarie mediante supplementazione di IgA, l’infusione di EGF, GCSF e EPO ricombinante per ostacolare l’apoptosi e la somministrazione di L-arginina e/ o glutammina per migliorare la regolazione del flusso vascolare intestinale. Le possibili opzioni chirurgiche includono la laparotomia con resezione del segmento necrotico seguita da enterotomia o anastomosi primaria, oppure il drenaggio peritoneale primario (PPD) in anestesia locale, oppure la tecnica clip & drop. Il PPD ha guadagnato popolarità come trattamento risolutivo della NEC perforata, benché recenti lavori abbiano posto in dubbio questo approccio in favore della classica laparotomia.

Cosa c'è di nuovo a proposito di enterocolite necrotizzante ?

PARIGI, GIAN BATTISTA;
2010-01-01

Abstract

Secondo la teoria patogenetica classica formulata nel 1969 da J.R.Lloyd, l’enterocolite necrotizzante nel neonato prematuro (NEC) dovrebbe essere l’evento finale di un “cascata” che, partendo da un’ischemia intestinale “da stress”, induce alterazioni nella barriera mucosa intestinale con traslocazione e colonizzazione batterica della parete, perforazione e morte. Nuove ipotesi patogenetiche vedono invece la NEC come il risultato finale di una serie di squilibri indotti dall’immaturità del sistema gastrointestinale, delle funzioni digestive, della regolazione circolatoria, delle difese immunitarie del neonato. La vascolarizzazione intestinale è alterata in seguito a sovvertimenti nel sistema di regolazione vascolare intrinseco ed estrinseco; la barriera mucosa è alterata in conseguenza a squilibri fra segnali pro-infiammatori ed anti-infiammatori, che aggravano le lesioni della parete sino a determinarne la completa distruzione; la flora intestinale è squilibrata in favore dei batteri patogeni tanto da alterare le difese immunitarie intestinali. L’evento scatenante della NEC dovrebbe essere quindi un’apoptosi degli enterociti, seguita dallo scatenarsi della risposta infiammatoria come evento finale. Le misure preventive della NEC includono l’allattamento al seno, il ricorso a probiotici e ad antibiotici, l’incremento delle difese immunitarie mediante supplementazione di IgA, l’infusione di EGF, GCSF e EPO ricombinante per ostacolare l’apoptosi e la somministrazione di L-arginina e/ o glutammina per migliorare la regolazione del flusso vascolare intestinale. Le possibili opzioni chirurgiche includono la laparotomia con resezione del segmento necrotico seguita da enterotomia o anastomosi primaria, oppure il drenaggio peritoneale primario (PPD) in anestesia locale, oppure la tecnica clip & drop. Il PPD ha guadagnato popolarità come trattamento risolutivo della NEC perforata, benché recenti lavori abbiano posto in dubbio questo approccio in favore della classica laparotomia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/468461
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