Il testo analizza la collezione di dipinti antichi allestita a Roma, a partire dal secondo dopoguerra, dal pittore Gregorio Sciltian. L'ossessiva vocazione realistica e il suo disprezzo verso le avanguardie spinsero l'artista ad apprezzare la pittura di schietta impronta realista e di tema popolare di Giacomo Ceruti, promossa in quegli stessi anni da Roberto Longhi.

I quadri di Gregorio Sciltian. Ragioni ed equivoci di una collezione d'artista

FRANGI, FRANCESCO
2005-01-01

Abstract

Il testo analizza la collezione di dipinti antichi allestita a Roma, a partire dal secondo dopoguerra, dal pittore Gregorio Sciltian. L'ossessiva vocazione realistica e il suo disprezzo verso le avanguardie spinsero l'artista ad apprezzare la pittura di schietta impronta realista e di tema popolare di Giacomo Ceruti, promossa in quegli stessi anni da Roberto Longhi.
2005
8889902078
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/468851
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact