Nel tegumento permo-carbonifero di una parte dell’unità di Mallare (Brianzonese ligure interno) il rilevamento di dettaglio e l’analisi meso-strutturale hanno messo in evidenza l’esistenza di quattro fasi deformative duttili di età alpina, associate ad un metamorfismo polifasico ed hanno consentito di riconoscere che i « Porfidi » di Osiglia, precedentemente ritenuti più giovani dei sedimenti westfaliano-stefaniani della Formazione di Oliano, sono in realtà intercalati (o, meno probabilmente, sottostanti) ad essa. I « Porfidi » sono pertanto omologhi delle altre manifestazioni acide precoci («Metarioliti di Case Li-setto») già segnalate dagli autori nel Brianzonese ligure, di cui rappresentano l’affioramento più cospicuo. Si tratta di rioliti, a prevalenti caratteri ignim-britici, con indice di porfiricità mediamente elevato (30-40 %), a fenocristalli prevalenti di quarzo e K-feldspato e subordinati di biotite e plagioclasio, contenenti brandelli di lave pomicee e rari inclusi enallogeni (metapeliti, scisti biotitici granatiferi) di taglia fino a decimetrica. I dati chimici indicano un carattere calcalcalino, con contenuti in KX) piuttosto elevati, rapporto Zr/Hf compreso tra 16 e 26, rapporto Th/U elevato (anche oltre 7). La distribuzione delle terre rare mostra un arricchimento delle LREE rispetto alle HREE, frazionamento relativo delle LREE, ma non delle HREE e una leggera anomalia positiva in Eu. Caratteri in parte differenti presentano i clasti di vulcaniti, prive di metamorfismo prealpino, sporadicamente presenti a vari livelli stratigrafici entro i sedimenti della Formazione di Oliano e caratterizzati da uno spettro composizionale e tessiturale più vasto. I dati chimici indicano ancora un carattere calcalcalino con contenuti in KsO maggiori che nei « Porfidi » di Osiglia, dai quali si distinguono anche per minori rapporti Th/U, maggiori rapporti Zr/Hf, minor frazionamento LREE/HREE e la presenza di una costante anomalia negativa in Eu. L’insieme dei dati è tuttavia interpretabile nell’ambito di uno stesso modello petrogenetico. Vengono così confermati e precisati il quadro geologico e l’ipotesi petrogenetica già prospettato in precedenti lavori: affondamenti isostatici conseguenti ad ispessimenti crostali prodotti dalla fase sudetica determinano una tettonica superficiale a block-faulting, cui si accompagnano in profondità fenomeni anatettici, con fusione parziale di rocce crostali a composizione relativamente variabile. Localmente possono aver espletato ruoli di qualche importanza anche processi di frazionamento ad opera di fasi accessorie, quale apatite, e/o mobilizzazioni ad opera di fluidi.

Contributi alla conoscenza delle metavulcaniti tardo-erciniche del brianzonese ligure (Alpi Marittime): 1) i "Porfidi" di Osiglia ed i clasti di vulcaniti nella formazione di Ollano”

ODDONE, MASSIMO;
1984-01-01

Abstract

Nel tegumento permo-carbonifero di una parte dell’unità di Mallare (Brianzonese ligure interno) il rilevamento di dettaglio e l’analisi meso-strutturale hanno messo in evidenza l’esistenza di quattro fasi deformative duttili di età alpina, associate ad un metamorfismo polifasico ed hanno consentito di riconoscere che i « Porfidi » di Osiglia, precedentemente ritenuti più giovani dei sedimenti westfaliano-stefaniani della Formazione di Oliano, sono in realtà intercalati (o, meno probabilmente, sottostanti) ad essa. I « Porfidi » sono pertanto omologhi delle altre manifestazioni acide precoci («Metarioliti di Case Li-setto») già segnalate dagli autori nel Brianzonese ligure, di cui rappresentano l’affioramento più cospicuo. Si tratta di rioliti, a prevalenti caratteri ignim-britici, con indice di porfiricità mediamente elevato (30-40 %), a fenocristalli prevalenti di quarzo e K-feldspato e subordinati di biotite e plagioclasio, contenenti brandelli di lave pomicee e rari inclusi enallogeni (metapeliti, scisti biotitici granatiferi) di taglia fino a decimetrica. I dati chimici indicano un carattere calcalcalino, con contenuti in KX) piuttosto elevati, rapporto Zr/Hf compreso tra 16 e 26, rapporto Th/U elevato (anche oltre 7). La distribuzione delle terre rare mostra un arricchimento delle LREE rispetto alle HREE, frazionamento relativo delle LREE, ma non delle HREE e una leggera anomalia positiva in Eu. Caratteri in parte differenti presentano i clasti di vulcaniti, prive di metamorfismo prealpino, sporadicamente presenti a vari livelli stratigrafici entro i sedimenti della Formazione di Oliano e caratterizzati da uno spettro composizionale e tessiturale più vasto. I dati chimici indicano ancora un carattere calcalcalino con contenuti in KsO maggiori che nei « Porfidi » di Osiglia, dai quali si distinguono anche per minori rapporti Th/U, maggiori rapporti Zr/Hf, minor frazionamento LREE/HREE e la presenza di una costante anomalia negativa in Eu. L’insieme dei dati è tuttavia interpretabile nell’ambito di uno stesso modello petrogenetico. Vengono così confermati e precisati il quadro geologico e l’ipotesi petrogenetica già prospettato in precedenti lavori: affondamenti isostatici conseguenti ad ispessimenti crostali prodotti dalla fase sudetica determinano una tettonica superficiale a block-faulting, cui si accompagnano in profondità fenomeni anatettici, con fusione parziale di rocce crostali a composizione relativamente variabile. Localmente possono aver espletato ruoli di qualche importanza anche processi di frazionamento ad opera di fasi accessorie, quale apatite, e/o mobilizzazioni ad opera di fluidi.
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