Michele Girardi traduce un saggio importante, scritto espressamente da David Rosen, uno dei massimi protagonisti dell’odierna musicologia internazionale. Rosen intraprende un viaggio affascinante nella drammaturgia di Don Giovanni, e riflettendo sulla questione del genere in generale, tocca alcuni momenti chiave della vicenda, a partire dalla matrice veneziana e ‘goldoniana’ del lavoro definito come «dramma giocoso» dal libretto che sta alla base del capolavoro di Mozart e Da Ponte (scritto da Bertati per Gazzaniga), per mettere a fuoco alcuni momenti capitali della drammaturgia, come i tratti ‘camaleontici’ che permettono al libertino di galleggiare sui nodi della vicenda, assumendo con leggerezza l’aspetto che più gli permette di conseguire i suoi scopi (si pensi a quando indossa i panni del servo, a puro scopo di seduzione). Rosen si impegna poi, con inestimabile finezza ermeneutica, in una «difesa di Donna Anna», personaggio sul quale si sono accaniti tanti esegeti, e sui problemi di verosimiglianza imposti proprio dal monumento innalzato al Commendatore, ricorrendo, in questo come nell’altro caso, al libretto di Bertati. Il viaggio saggistico si conclude a Venezia, dov’era iniziato, inquadrando un caso esemplare nella ricezione di Don Giovanni.
«Don Giovanni», dramma giocoso, opera buffa, dramma semiserio?
GIRARDI, MICHELE
2010
Abstract
Michele Girardi traduce un saggio importante, scritto espressamente da David Rosen, uno dei massimi protagonisti dell’odierna musicologia internazionale. Rosen intraprende un viaggio affascinante nella drammaturgia di Don Giovanni, e riflettendo sulla questione del genere in generale, tocca alcuni momenti chiave della vicenda, a partire dalla matrice veneziana e ‘goldoniana’ del lavoro definito come «dramma giocoso» dal libretto che sta alla base del capolavoro di Mozart e Da Ponte (scritto da Bertati per Gazzaniga), per mettere a fuoco alcuni momenti capitali della drammaturgia, come i tratti ‘camaleontici’ che permettono al libertino di galleggiare sui nodi della vicenda, assumendo con leggerezza l’aspetto che più gli permette di conseguire i suoi scopi (si pensi a quando indossa i panni del servo, a puro scopo di seduzione). Rosen si impegna poi, con inestimabile finezza ermeneutica, in una «difesa di Donna Anna», personaggio sul quale si sono accaniti tanti esegeti, e sui problemi di verosimiglianza imposti proprio dal monumento innalzato al Commendatore, ricorrendo, in questo come nell’altro caso, al libretto di Bertati. Il viaggio saggistico si conclude a Venezia, dov’era iniziato, inquadrando un caso esemplare nella ricezione di Don Giovanni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.