Il presente lavoro di revisione ha fatto proprie considerazioni ed evoluzioni del concetto di adeguatezza nutrizionale che sono intervenute, a livello internazionale, nel periodo intercorso dall’ultima pubblicazione dei LARN nel 1996 (Dept Health UK, 1991; IoM, 1997, 2000a, 2000b, 2001, 2002, 2004; EFSA, 2010). Dal concetto di raccomandazione (Recommended Dietary Intake, RDI) insito nei vecchi LARN - espresso da un singolo valore tarato sul limite superiore di fabbisogno nel gruppo di popolazione d’interesse - si è passati, infatti, a un sistema articolato di valori di riferimento per la dieta, i Dietary Reference Values (DRVs). I DRVs, pur recependo come assunzione di riferimento per la popolazione (Population Reference Intake, PRI) il concetto alla base della RDI, lo completano introducendo una serie di ulteriori riferimenti utili a una migliore definizione degli apporti di nutrienti in grado di soddisfare i fabbisogni individuali e di gruppo. L’acronimo LARN corrisponde ora a “Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana”. La revisione 2012 del documento rappresenta l’insieme dei valori di riferimento per la popolazione italiana utili a valutare l’adeguatezza della dieta. Oltre al PRI, si indicano il fabbisogno medio (Average Requirement, AR) o, in alternativa a PRI e AR, l’assunzione adeguata (Adequate Intake, AI). Per lipidi e carboidrati si è provveduto a definire gli intervalli di riferimento per l’assunzione di macronutrienti (Reference Intake range for macronutrients, RI) con valori minimi e massimi espressi in percentuale sull’energia totale della dieta. In aggiunta, la necessità di incorporare nel documento l’evidenza scientifica sulle relazioni fra stato di nutrizione e prevenzione delle malattie cronico-degenerative, al di là della semplice soddisfazione del ruolo biologico dei nutrienti, ha portato in qualche caso all’introduzione di obiettivi nutrizionali per la prevenzione (Suggested Dietary Target, SDT), nonché di raccomandazioni qualitative sulle scelte fra le diverse fonti alimentari. Inoltre, in molti casi è indicato il limite massimo tollerabile di assunzione (tolerable Upper intake Level, UL), che rappresenta l’apporto più elevato del nutriente che non si associa a effetti avversi sulla salute.
Acqua
CENA, HELLAS;ROGGI, CARLA
2012-01-01
Abstract
Il presente lavoro di revisione ha fatto proprie considerazioni ed evoluzioni del concetto di adeguatezza nutrizionale che sono intervenute, a livello internazionale, nel periodo intercorso dall’ultima pubblicazione dei LARN nel 1996 (Dept Health UK, 1991; IoM, 1997, 2000a, 2000b, 2001, 2002, 2004; EFSA, 2010). Dal concetto di raccomandazione (Recommended Dietary Intake, RDI) insito nei vecchi LARN - espresso da un singolo valore tarato sul limite superiore di fabbisogno nel gruppo di popolazione d’interesse - si è passati, infatti, a un sistema articolato di valori di riferimento per la dieta, i Dietary Reference Values (DRVs). I DRVs, pur recependo come assunzione di riferimento per la popolazione (Population Reference Intake, PRI) il concetto alla base della RDI, lo completano introducendo una serie di ulteriori riferimenti utili a una migliore definizione degli apporti di nutrienti in grado di soddisfare i fabbisogni individuali e di gruppo. L’acronimo LARN corrisponde ora a “Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana”. La revisione 2012 del documento rappresenta l’insieme dei valori di riferimento per la popolazione italiana utili a valutare l’adeguatezza della dieta. Oltre al PRI, si indicano il fabbisogno medio (Average Requirement, AR) o, in alternativa a PRI e AR, l’assunzione adeguata (Adequate Intake, AI). Per lipidi e carboidrati si è provveduto a definire gli intervalli di riferimento per l’assunzione di macronutrienti (Reference Intake range for macronutrients, RI) con valori minimi e massimi espressi in percentuale sull’energia totale della dieta. In aggiunta, la necessità di incorporare nel documento l’evidenza scientifica sulle relazioni fra stato di nutrizione e prevenzione delle malattie cronico-degenerative, al di là della semplice soddisfazione del ruolo biologico dei nutrienti, ha portato in qualche caso all’introduzione di obiettivi nutrizionali per la prevenzione (Suggested Dietary Target, SDT), nonché di raccomandazioni qualitative sulle scelte fra le diverse fonti alimentari. Inoltre, in molti casi è indicato il limite massimo tollerabile di assunzione (tolerable Upper intake Level, UL), che rappresenta l’apporto più elevato del nutriente che non si associa a effetti avversi sulla salute.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.