L’assenza di una normativa specifica, che imponga ai produttori di sostanze chimiche di fornire informazioni sulla sicurezza dei prodotti chimici industriali, ha determinato la messa in commercio e l’utilizzo di sostanze che rivelano la loro pericolosità solo sul lungo periodo. Spesso tali sostanze possono generare disturbi coinvolgenti la sfera del controllo omeostatico e come tali risultare agenti causali di cefalee secondarie o slatentizzanti di cefalee primarie. Tra i diversi prodotti gli ftalati rappresentano un buon esempio di come sostanze con alto rischio nocivo siano ampiamente diffuse nell’ambiente e utilizzate in numerosi ambiti della vita quotidiana.

Ftalati e cefalee

PUCCI, ENNIO;SANDRINI, GIORGIO;
2006-01-01

Abstract

L’assenza di una normativa specifica, che imponga ai produttori di sostanze chimiche di fornire informazioni sulla sicurezza dei prodotti chimici industriali, ha determinato la messa in commercio e l’utilizzo di sostanze che rivelano la loro pericolosità solo sul lungo periodo. Spesso tali sostanze possono generare disturbi coinvolgenti la sfera del controllo omeostatico e come tali risultare agenti causali di cefalee secondarie o slatentizzanti di cefalee primarie. Tra i diversi prodotti gli ftalati rappresentano un buon esempio di come sostanze con alto rischio nocivo siano ampiamente diffuse nell’ambiente e utilizzate in numerosi ambiti della vita quotidiana.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/581719
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact