La previsione, contenuta nell'art.598 c.p.p., che stablisce in via generale l'applicabilità anche al giudizio di seconde cure delle disposizioni dettate per quello di primo grado, in quanto compatibili, pone, in realtà, una serie di questioni di difficile risoluzione. Al centro dell'attenzione del lavoro sta il problema delle forme di escussione, nell'ambito della rinnovazione dell'istruzione dibattimentale in appello, delle fonti dichiarative. Al riguardo, si contrappongono due modelli: il primo, che si rifà allo schema della c.d. cross-examination; il secondo, che assegna al giudice, e non alla parti, la conduzione diretta dell'audizione. La risposta passa attraverso un'analisi delle implicazioni sistematiche della scelta a favore dell'una o dell'altra opzione.
Presupposti e limiti all'applicazione delle forme dell'esame incrociato nel giudizio di appello
RENON, PAOLO
1994-01-01
Abstract
La previsione, contenuta nell'art.598 c.p.p., che stablisce in via generale l'applicabilità anche al giudizio di seconde cure delle disposizioni dettate per quello di primo grado, in quanto compatibili, pone, in realtà, una serie di questioni di difficile risoluzione. Al centro dell'attenzione del lavoro sta il problema delle forme di escussione, nell'ambito della rinnovazione dell'istruzione dibattimentale in appello, delle fonti dichiarative. Al riguardo, si contrappongono due modelli: il primo, che si rifà allo schema della c.d. cross-examination; il secondo, che assegna al giudice, e non alla parti, la conduzione diretta dell'audizione. La risposta passa attraverso un'analisi delle implicazioni sistematiche della scelta a favore dell'una o dell'altra opzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.