L’ a. tratta della recente riforma del mercato del lavoro introdotta in Italia con la l. 28 giugno 2012, n. 92, ispirata ad un modello di flessicurezza suggerito anche dalle istituzioni europee. In realtà la legge, oltre a realizzare una riforma dei trattamenti di disoccupazione, vorrebbe distribuire in modo equo le tutele del lavoro, da un lato, realizzando un contrasto alla precarietà attraverso la limitazione dei contratti di lavoro “flessibili” via via introdotti nell’ordinamento; dall’altro, riformando la disciplina del licenziamento. Il saggio tratta delle novità introdotte in materia di lavoro parasubordinato ed autonomo. L’a. critica l’impostazione legislativa, imperniata sull’obiettivo del contrasto del falso lavoro autonomo piuttosto che su quello della regolazione del lavoro autonomo economicamente dipendente. Il contrasto al falso lavoro autonomo si sarebbe potuto attuare attraverso i normali controlli amministrativi e giurisdizionali; mentre il legislatore, agendo con la tecnica delle presunzioni (specie assolute che non ammettono la prova contraria), di esistenza del lavoro subordinato, quando esistono gli elementi tipizzati previsti dalle norme in questione, finisce per attrarre nell’area del lavoro dipendente anche rapporti di lavoro, privi del carattere della subordinazione intesa come eterodirezione. Ne deriva una vera e propria modificazione, non controllata, delle fattispecie applicative del diritto del lavoro.

Autonomia, subordinazione, coordinazione nel gioco delle presunzioni.

MAGNANI, MARIELLA
2013-01-01

Abstract

L’ a. tratta della recente riforma del mercato del lavoro introdotta in Italia con la l. 28 giugno 2012, n. 92, ispirata ad un modello di flessicurezza suggerito anche dalle istituzioni europee. In realtà la legge, oltre a realizzare una riforma dei trattamenti di disoccupazione, vorrebbe distribuire in modo equo le tutele del lavoro, da un lato, realizzando un contrasto alla precarietà attraverso la limitazione dei contratti di lavoro “flessibili” via via introdotti nell’ordinamento; dall’altro, riformando la disciplina del licenziamento. Il saggio tratta delle novità introdotte in materia di lavoro parasubordinato ed autonomo. L’a. critica l’impostazione legislativa, imperniata sull’obiettivo del contrasto del falso lavoro autonomo piuttosto che su quello della regolazione del lavoro autonomo economicamente dipendente. Il contrasto al falso lavoro autonomo si sarebbe potuto attuare attraverso i normali controlli amministrativi e giurisdizionali; mentre il legislatore, agendo con la tecnica delle presunzioni (specie assolute che non ammettono la prova contraria), di esistenza del lavoro subordinato, quando esistono gli elementi tipizzati previsti dalle norme in questione, finisce per attrarre nell’area del lavoro dipendente anche rapporti di lavoro, privi del carattere della subordinazione intesa come eterodirezione. Ne deriva una vera e propria modificazione, non controllata, delle fattispecie applicative del diritto del lavoro.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/716419
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